È iniziata anni fa la vicenda giudiziaria di Johnny Depp ai danni di Amber Heard. I due si sono conosciuti nel 2012, sul set di un film e dopo il matrimonio nel 2015, hanno divorziato nel 2016, dando inizio ad una lunga serie di battaglie legali. Subito dopo il divorzio infatti Heard ha accusato il marito di violenza domestica e Depp ha risposto dopo poco accusandola dello stesso capo d'imputazione. Le recenti dichiarazioni emerse durante il controinterrogatorio di giovedì sembrano essere in favore di Depp, che ha portato in tribunale le prove delle violenze.
La testimonianza di Johnny Depp
Giovedì 21 aprile si è tenuto finalmente il controinterrogatorio di Johnny Depp, durante il processo contro l'ex moglie Amber Heard, citata in giudizio per diffamazione. Depp è stato interrogato in aula dal legale della star di Aquaman, Ben Rottenborn. Il giorno prima Depp aveva detto che la ex moglie gli aveva lanciato una bottiglia di vodka, tagliandogli la punta del dito medio. Nelle registrazione fornite dall'avvocato Depp aveva detto solo di essersi tagliato e l'attore ha giustificato la cosa dicendo di voler proteggere Amber.
Il legale ha vessato Depp sul suo consumo di droghe, chiedendogli inoltre: "Paul Bettany è un buon amico con cui ti sei drogato, giusto?", come scritto sul Washington Post.
Paul Bettany è inoltre atteso sul banco dei testimoni. L'avvocato ha contestato a Depp diversi comportamenti incoerenti e violenti fatti da ubriaco, oltre a vari messaggi in cui sottolineava l'ostilità per Heard. Sul comportamento dell'ex moglie rispetto all'alcol, Depp dice che "È sempre stata piuttosto brutale nel dirmi che dovevo smettere di bere.
Diceva che ero un debole, un disastro completo. Un alcolizzato che sa solo rovinare le cose. Il suo bisogno di conflitto e violenza esplodeva dal nulla". Durante la sua testimonianza sono state inoltre fatte risuonare in aula diverse registrazioni in cui Heard ammette di aver colpito l'attore. La rivista People riporta un estratto dell'audio in cui l'attrice specifica: "Non sei stato preso a pugni; sei stato colpito.
Mi dispiace di averti colpito in questo modo, ma non ti ho preso a pugni" .
Il processo contro Amber Heard
Il processo, iniziato l'11 aprile, risale addirittura al 2019. In quell'anno Johnny Depp ha citato Amber in giudizio per 50 milioni di dollari, dopo che lei aveva rilasciato un'intervista per il Washington Post in cui parlava delle molestie subite negli anni, definendosi "personaggio pubblico che rappresenta abusi domestici" come dice la BBC. Secondo Johnny Depp il riferimento a lui era ovvio, così l'ha accusata per diffamazione, accusa ricambiata nel 2020 da lei stessa, che ha chiesto 100 milioni. Finalmente quest'anno i due ex coniugi si sono ritrovati nel tribunale della contea di Fairfax in Virginia.
Durante i primi giorni del processo sono stati sentiti molti testimoni tra cui Elon Musk, ex della Heard. Per Depp c'era la sorella, Christi Dembrowski, che ha testimoniato in suo favore. La donna ha descritto gli abusi subiti da entrambi in giovane età per opera della madre e ha sottolineato che, per sua stessa ammissione, Johnny non avrebbe mai toccato qualcuno. Lui stesso ha detto: "non ho mai toccato alcuna donna in vita mia". Christi ha inoltre sottolineato il comportamento abusivo di Heard, e, secondo le parole di Dembrowski riportate dalla BBC, quando a Depp fu offerto di lavorare con Dior: "Lei [la signora Heard] ha detto: 'Dior, perché Dior dovrebbe voler fare affari con te? Non hai stile...Lo ha definito un vecchio grassone".
Il caso contro il The Sun
Non è la prima volta che Depp cita qualcuno per diffamazione. Nel 2018, Johnny Depp ha citato in giudizio il quotidiano inglese The Sun per diffamazione. Il giornale, dopo le dichiarazioni di Heard, aveva definito Depp un "picchiatore di mogli" ("wife beater") in un articolo a lui dedicato, beccandosi una denuncia per diffamazione. L'Alta Corte di Londra, però, ha ritenuto le parole dell'articolo "Sostanzialmente vere", come cita La Repubblica, riportando le parole del giudice Andrew Nicol. I legali dell'attore faranno sicuramente ricorso, ma intanto quel processo è costato a Johnny Depp il suo ruolo di Jack Sparrow nel film Pirati dei Caraibi, e quello di Grindelwald nel franchise di Animali Fantastici.
La Warner Bros, subito dopo il processo, ha infatti invitato l'attore a dimettersi per evitare scandali. È inoltre saltata l'uscita al cinema in America del film "Il caso Minamata", con protagonista proprio Johnny Depp, il quale interpreta il personaggio realmente esistito del fotografo Eugene Smith.