Questo martedì 19 aprile Sebastiano Visentin, intervistato in esclusiva a Mattino Cinque, programma di Federica Panicucci e Francesco Vecchi su Canale 5, ha fatto nuove rivelazioni e parlato di alcuni dettagli finora inediti sul caso di Liliana Resinovich, trovata senza vita a Trieste a gennaio.

L'ipotesi del suicidio, rigettata dai familiari, sta prendendo nuovamente piede dopo le ultime novità. L'esame del Dna sullo spago che stringeva i due sacchetti di nylon nei quali era infilata la testa della 63enne, scagionerebbe sia il marito Sebastiano Visentin che l'amico Claudio Sterpin.

Liliana Resinovich potrebbe aver lasciato un biglietto d'addio ed essersi suicidata? Il marito spiega di non averlo mai trovato in casa e neanche in auto. Dopo mesi di indagini, il mistero della sua fine è irrisolto. Come e quando è morta? È sempre stata nel boschetto dell'ex ospedale psichiatrico di Trieste in cui è stata trovata senza vita lo scorso 5 gennaio, o è stata uccisa e portata lì successivamente? Il cammino per arrivare a scoprire la verità sembrerebbe lungo e accidentato, e l'inchiesta, senza un indagato e come sola ipotesi di reato il sequestro di persona, parrebbe sempre sul punto di ripartire da zero.

Il marito: 'Nel boschetto da sola? Non credo'

Gli ultimi esami di laboratorio, quelli botanici, effettuati sulle scarpe di Liliana confermerebbero che sotto le suole sarebbe stato individuato terriccio compatibile con quello del boschetto.

Ma perché mai in una fredda mattina invernale, si sarebbe diretta da sola in un posto isolato? Davvero avrebbe deciso di porre fine alla sua vita e sarebbe uscita di casa dopo aver messo nella borsa due sacchi neri dell’immondizia, due sacchetti della spesa e dello spago? Davvero si sarebbe infilata in due sacchi e avrebbe stretto intorno al collo gli altri due?

Ma l'autopsia ha stabilito che è morta per scompenso cardiaco acuto, non per asfissia o soffocamento. Oppure si deve ipotizzare che sia andata lì dopo aver dato appuntamento a qualcuno, lontana da occhi indiscreti? Secondo la testimonianza di una fruttivendola di quartiere che la conosceva, quando la mattina del 14 dicembre la vide passare a piedi sarebbe apparsa tesa e preoccupata.

Prima di uscire di casa, alle 8:22, Liliana aveva sentito l'amico Claudio Sterpin per dirgli che lo avrebbe raggiunto alle 10.

Il marito ha riferito: "Aveva un appuntamento nel boschetto con qualcuno? Non penso assolutamente, non è tipo da incontrarsi un in parco, noi andavamo li per fare foto ai fiori durante la primavera, andavamo lì tre volte l’anno".

La lettera che non c'è, il marito: 'Se l’avessi trovato biglietto l’avrei portato in questura

Se si fosse suicidata, da persona metodica, Liliana avrebbe dovuto lasciare un biglietto: è quello che hanno pensato gli inquirenti. Nelle ripetute perquisizioni fatte nell'abitazione di Liliana e Sebastiano, gli agenti della Squadra Mobile hanno cercato di trovare elementi d'interesse: chiavi, la borsetta e la fede, i sacchetti di nylon simili a quelli che le avvolgevano la testa, realmente individuati, un qualche documento scritto.

Ma di una lettera d'addio non ci sarebbe nessuna traccia.

Anche Sebastiano non avrebbe trovato nessun biglietto di Liliana, queste le sue parole: "Io ho lavato la macchina la settimana dopo la scomparsa? Era normale, quando si va in bici e si porta la terra dentro. eravamo andati domenica prima a Grado, un bellissimo giro, un giro che Liliana desiderava. Non ho visto alcun biglietto scritto da Liliana, se l’avessi trovato l’avrei portato in questura (...) Non ho niente da nascondere, la cosa si sarebbe risolta immediatamente senza stare in agonia. Io sono quattro mesi che sto in agonia".

Liliana, la criminologa Vagli non crede al suicidio

Durante il programma è intervenuta in collegamento anche la criminologa Anna Vagli.

Più passa il tempo e meno l'esperta crede all'ipotesi del suicidio: il terriccio sotto le scarpe di Lilly potrebbe risalire a qualche giorno prima della scomparsa. In particolare Vagli crede che sia accaduto qualcosa per mano finora ignota.

Liliana sarebbe giunta a un bivio esistenziale ma con idee chiare su quale direzione prendere. "Lei aveva parlato con Claudio e aveva anche prelevato del denaro, non erano solo parole, ma erano fatti. Sebastiano dopo due giorni che era scomparsa, ha portato ad amici degli effetti personali, giustificando che non sarebbe più tornata, dopo due giorni, come poteva saperlo?".