Il Po in secca ha restituito un corpo di donna, mutilato e senza testa, nascosto in un borsone. Il ritrovamento risale a lunedì 4 aprile ed è stato fatto sulle sponde del fiume, in località Occhiobello, in provincia di Rovigo. Altra scoperta di resti femminili è avvenuta nel comune di Maranello, in provincia di Reggio Emilia. Entrambi a poca distanza temporale dalla scoperta del corpo a pezzi di Carol Maltesi.

Fiume Po in secca, affiora borsone

La scoperta è stata fatta lunedì scorso da Davide Martini, 55 anni, dipendente dell'Aipo, Agenzia Interregionale per il fiume Po, durante il consueto monitoraggio del corso d'acqua per garantire una navigazione sicura.

Si è accorto del borsone sportivo incagliato sul greto del fiume. "Mi sono avvicinato con l'imbarcazione e ho visto il borsone da cui uscivano stracci colorati viola e blu, sembravano abiti femminili, e si intravedevano pezzi di pelle. Abbiamo capito che si trattava di un corpo e abbiamo chiamato subito i carabinieri". La scoperta dei resti è avvenuta attraverso un leggero strappo in un angolo del borsone posizionato in verticale.

Chi è la donna uccisa e chi le ha fatto del male? Come è arrivato quel borsone in quel punto? Tanti gli interrogativi ai quali i militari coordinati dalla Procura di Rovigo cercano di dare risposte. Per ora ci sono solo ipotesi: potrebbe essere stato gettato da un ponte vicino al luogo del ritrovamento ma è sempre trafficato.

Oppure, chi l'ha abbandonato, avrebbe attraversato sterpaglie del parco comunale di Occhiobello per arrivare al greto del fiume. Una terza ipotesi è che sia stato gettato lontano da lì ed è stato trascinato dalla corrente: il borsone avrebbe fatto un lungo viaggio lungo il corso del Po. In questo caso, il raggio di ricerca si amplierebbe coinvolgendo più comuni e regioni.

Il corpo del Po non sarebbe di Andreea Rabciuc

La notizia del ritrovamento non è stata immediatamente divulgata. Alla ricerca di un'identità, gli inquirenti hanno fatto comparazioni con casi di donne uccise di cui non sono stati mai trovati i corpi. Un caso è quello di Isabella Noventa, 55 anni, scomparsa il 15 gennaio 2016.

Fu uccisa dall’ex fidanzato Freddy Sorgato, con la complicità della sorella e dell’amante, tutti e tre in carcere, condannati a 30 anni e a 16. Sorgato disse di aver lasciato cadere il corpo nel Po.

Samira El Attar, 43 anni, scomparsa da Stanghella il 21 ottobre 2019 scomparve dopo aver accompagnato la figlia all'asilo. Per il suo omicidio è stato condannato all'ergastolo il marito. Di entrambe non si è saputo più nulla. Poi c'è il caso di Saman Abbas, la giovane pachistana scomparsa da Novellara, Reggio Emilia, il 30 aprile 2021. I genitori sono latitanti in Pakistan.

L'esame autoptico sui resti trovati nel borsone ha però chiarito che la vittima è una giovane donna di carnagione chiara, di età compresa tra i 20 e i 30 anni, la cui morte risalirebbe a un periodo compreso tra una e tre settimane.

Per questo, sono state escluse le altre donne scomparse. Sono stati anche fatti prelievi di materiale biologico per individuare il profilo genotipico, nei prossimi giorni verrà fatto quello del Dna per poi incrociarlo con le banche dati delle persone scomparse custodite dalle forze dell’ordine. Gli inquirenti hanno preso in considerazione anche la scomparsa di Adreea Alice Rabciuc, campionessa di tiro a segno di 27 anni, origine romena, scomparsa un mese fa dopo aver partecipato a una festa in un casolare di Castelplanio, Ancona, con il fidanzato e una coppia di amici. Andreea sembra ami i colori sgargianti e ha numerosi tatuaggi su mani e braccia: elementi che faciliterebbero il riconoscimento ma il corpo è stato mutilato e sembrerebbe non avere tatuaggi.

Altri resti a Maranello, l'appello della Procura

Altro ritrovamento impressionante, è stato fatto a Torre Maina di Maranello da parte di un uomo che sabato scorso faceva una passeggiata in cerca di asparagi selvatici sul greto del fiume Tiepido. Ha scoperto un teschio, frammenti di ossa di arti superiori custoditi in un telo di cellophane e ha subito dato l'allarme. Qualche ora dopo, sono stati trovati anche frammenti di spina dorsale. Sono in corso accertamenti medico-legali per estrapolare il Dna.

La Procura di Modena, che ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di omicidio volontario, ha diffuso immagini e descrizioni degli oggetti ritrovati vicino ai resti umani, a cominciare dagli abiti femminili: una magliettina bianca con stampe di scritte di giornale, un dolcevita nero, un maglione rosso con striscia marrone. Poi un orecchino d'oro ad anello. Proprio in mancanza di una identità, per gli inquirenti è molto importante che qualcuno riconosca quegli indumenti o dia indicazioni utili.