Nei giorni scorsi, un attacco informatico rivendicato dal collettivo filo-russo Killnet ha colpito e reso inaccessibili diversi siti web italiani, compresi quelli dell'Istituto Superiore di Sanità e del Senato della Repubblica. Le connessioni sono state rapidamente ripristinate, ed è stato chiarito che non si sono verificati sversamenti o perdite di dati. Inizialmente anche il Ministero della Difesa è stato indicato come possibile obiettivo dell'attacco, ma una nota ufficiale ha chiarificato che il sito si trovava già sotto manutenzione per normali operazioni di routine.
Non è la prima volta che Killnet colpisce un paese occidentale
Il collettivo, che comunica tramite un canale Telegram, è già noto alle cronache per aver intrapreso diverse operazioni informatiche ai danni di paesi europei. Solo pochi giorni erano stati presi di mira diversi siti web istituzionali della Repubblica Federale Tedesca, tra i quali quelli del Parlamento e della Difesa. Il 29 aprile scorso, invece, un cittadino romeno - sospettato di aver collaborato con Killnet per facilitare alcuni attacchi alla rete del proprio paese - era stato arrestato a Londra. In risposta, gli hacker avevano pubblicamente promesso di far saltare i sistemi sanitari britannici, rumeni e moldavi, arrivando addirittura a minacciare di disattivare i ventilatori delle terapie intensive.
I legami tra Killnet e la Federazione Russa sono noti, per quanto il collettivo non sia ufficialmente inquadrato nelle gerarchie del Cremlino. Se la Russia non ha dunque avviato alcun tipo di ritorsione militare contro i Paesi Occidentali per il loro supporto all'Ucraina, pare che gli hacker abbiano ricevuto via libera per compiere azioni dimostrative contro le loro infrastrutture informatiche.
Ora come ora, tuttavia, non risulta che siano mai riusciti a danneggiare seriamente la rete europea.
La guerra ibrida
Nel loro comunicato su Telegram, gli hacker di Killnet hanno pubblicato una lunga lista di obiettivi, tra i quali non figurano solamente il sito del Senato e quello dell'Istituto Superiore di Sanità, che sono stati effettivamente colpiti, ma anche quelli di diverse banche italiane, della Scuola Alti Studi di Lucca, di Compass, Infomedix e ACI.
Pare che il gruppo abbia anche tentato di danneggiare il sito di Eurovision, in modo da bloccare il sistema di televoto.
Tutto ciò rientra nel modus operandi utilizzato dalla Russia nel corso degli ultimi dieci anni: dall'Invasione della Crimea (durante la quale virtualmente non ci furono azioni di guerra convenzionale) sino al finanziamento di partiti europei legati all'estrema destra o al separatismo, volti probabilmente a destabilizzare l'occidente. Molti analisti hanno dedicato i propri studi alla guerra ibrida, ampiamente teorizzata dagli Stati Uniti e da svariate forze Occidentali, che mischia le tattiche canoniche della guerra ad attacchi in altri settori, non per forza militari. Rientrano in questo campo anche gli attacchi Hacker, come questo, e in maniera più ampia la disinformazione volta ad influenzare parti terze sul conflitto in essere.
Spesso si associa (erroneamente) tutto questo alla presunta 'dottrina Gerasimov' (da Valerij Vasil'evič Gerasimov, capo di stato maggiore delle forze russe), una dottrina militare in realtà mai ufficialmente riconosciuta dal Cremlino, ed associata ai russi a causa di un articolo scritto dal giornalista inglese Mark Galeotti ai tempi del conflitto in Crimea. Si tratta di un argomento controverso anche perché lo stesso Galeotti in un articolo intitolato "Mi dispiace di aver creato la 'dottrina Gerasimov", scrisse: "Con mio immenso dispiacere ho coniato il termine 'dottrina Gerasimov', anche se già allora notavo nel testo che (...) non è certamente una dottrina".
Secondo Dmitri Alperovitch, esperto di sicurezza informatica russa, Vladimir Putin sta "drammaticamente fallendo gli obiettivi prefissati dalla Guerra Ibrida", al punto che l'attuale guerra in Ucraina sta procedendo secondo schemi totalmente convenzionali.
Sempre secondo Alperovitch, l'inefficacia dimostrata sinora dalle forze russe è legata ad una buona contrapposizione da parte delle forze Occidentali, che sono state in grado di bloccare i tentativi del Cremlino di destabilizzare i paesi europei.