Restano ancora diversi punti oscuri nella vicenda della piccola Elena Del Pozzo, la bambina che avrebbe compiuto cinque anni il prossimo luglio, uccisa dalla madre 23enne lunedì 13 giugno. Nelle scorse ore la donna, accusata del delitto e di aver occultato il cadavere, è stata nuovamente ascoltata per l’interrogatorio di garanzia svoltosi nella casa circondariale “Piazza Lanza” di Catania. A quanto pare avrebbe risposto alle domande del Gip Daniela Monaco Crea, alla presenza dell’avvocato Gabriele Celesti. Il legale della 23enne ha confermato che la sua assistita ha parlato nel corso dell’udienza, ma non ha voluto aggiungere particolari su quanto detto.

Di certo gli inquirenti avranno voluto fare chiarezza su alcuni aspetti che non quadrano: primo fra tutti, se la madre di Elena si sia avvalsa dell’aiuto di un complice. Secondo quanto riporta Repubblica, la giovane avrebbe ripetuto numerosi “non ricordo” nel corso dell’interrogatorio, ribadendo però di essere stata da sola al momento dell’assassinio.

La madre della piccola Elena ha confessato il delitto nel precedente interrogatorio

Nelle scorse ore l’avvocato Celesti aveva spiegato ai giornalisti come la sua assistita avesse rivelato molti particolari sulla dinamica dei fatti già nel precedente interrogatorio, quando aveva confessato il delitto. Tuttavia c’erano diversi punti lacunosi nella ricostruzione dei fatti da parte della 23enne, che inizialmente aveva cercato di nascondere l’assassinio della figlia parlando di un sequestro da parte di tre uomini incappucciati e armati, che avrebbero fermato la sua automobile, quando stava rientrando a casa con Elena, dopo essere andata a prenderla all’asilo.

Questa versione fin dai primi momenti non aveva convinto gli inquirenti, che avevano escluso la possibile richiesta di un riscatto o il coinvolgimento della malavita organizzata nel rapimento.

I punti ancora da chiarire sull’assassinio della piccola Elena

Le indagini si stanno concentrando sugli aspetti ancora oscuri come ad esempio il luogo in cui è materialmente avvenuto il delitto.

Infatti bisogna ancora stabilire se la piccola Elena sia stata accoltellata in casa, con numerosi colpi alla schiena e alla gola, oppure se sia stata ferita a morte nel campo di rovi, distante circa 500 metri dall’abitazione di famiglia, dove sono stati rinvenuti i suoi resti. Altro punto fondamentale da approfondire è l’eventuale presenza di un complice sulla scena del crimine.

Sembra difficile che qualcuno abbia partecipato al delitto, ma la madre di Elena potrebbe essere stata aiutata a nascondere il corpo della piccola da una terza persona. Non si sa se la 23enne abbia convinto gli inquirenti su questi aspetti della vicenda: il suo avvocato, che l’aveva sentita in video chiamata alcune ore prima dell’interrogatorio, aveva riferito di averla trovata in uno stato d’animo poco sereno, tanto da temere per le sue condizioni.

Si attendono i risultati dell’autopsia sulla piccola Elena

In queste ore si è svolta anche l’autopsia sul corpo della vittima, presso l’obitorio dell’ospedale Cannizzaro di Catania. Si attendono i risultati per ottenere nuove informazioni utili a ricostruire bene i dettagli di questo drammatico episodio di Cronaca Nera. A tale riguardo la Procura di Catania e il difensore della madre di Elena hanno indicato i consulenti di parte che hanno partecipato agli esami svolti dal medico legale.