Migliorano le condizioni di salute di Salman Rushdie, lo scrittore che lo scorso venerdì 12 agosto è stato accoltellato più volte al collo e all'addome, mentre teneva una lettura durante una conferenza nello stato di New York.
Il suo agente, Andrew Wylie, aveva parlato della perdita di un occhio, dei nervi di un braccio recisi e di un danneggiamento significativo al fegato. Dagli ultimi aggiornamenti, sembrano essere migliorate significativamente le sue condizioni di salute: l'autore è stato staccato dal respiratore e sarebbe anche in grado di parlare.
L'attentatore, Hadi Matar, ventiquattrenne del New Jersey, è stato arrestato subito dopo l'agguato. L'uomo - accusato tentato omicidio di secondo grado e aggressione - è già comparso in tribunale e si è dichiarato non colpevole.
Teheran respinge ogni accusa
Intanto il governo iraniano ha escluso qualsiasi proprio coinvolgimento nell'attentato contro Rushdie: in un briefing con i giornalisti che si è tenuto questa mattina, Nasser Kanaani, portavoce del ministero degli Esteri, ha dichiarato che "per quanto riguarda l'incidente dell'attacco nessuno ha il diritto di accusare l'Iran in questo contesto".
Nei giorni scorsi il Segretario di Stato americano Antony Blinken aveva accusato l'Iran di aver quantomeno ispirato l'attacco a Rushdie.
In particolare Blinken aveva definito spregevole sia l'incitamento alla violenza contro lo scrittore, da parte delle istituzioni iraniane, sia l'esultanza dei media statali per l'attentato.
Le polemiche sul libero del 1989 'I versi satanici'
L'attentato contro Salman Rushdie sarebbe comunque riconducibile a quella "taglia" sulla sua testa decisa con la fatwa dell'ayatollah Khomeini nel 1989 dopo la pubblicazione del suo romanzo "I versi satanici", giudicato blasfemo verso l'Islam. Da quel momento in poi, l'autore è stato costretto a vivere nell'ombra.
Con questo romanzo non è stata condizionata solo la sua vita, ma anche quella di molte altre persone, e in tutto il mondo: la Bbc ne ha elencate 59, tra traduttori uccisi e persone che hanno perso la vita durante manifestazioni sia di protesta che di sostegno, oltre a quelle di condanna per la censura imposta al libro in alcune nazioni; in Italia, nel 1991, venne accoltellato nella sua casa a Milano, Ettore Capriolo, traduttore del romanzo, che si è salvò.
Rushdie, nella sua lunga carriera letteraria ha scritto diversi libri, alcuni dei quali considerati dei veri capolavori, come "I figli della mezzanotte", in cui narra proprio di quella mezzanotte del 15 agosto 1947, giorno della dichiarazione dell'indipendenza dell'India; un racconto a lui caro perché, nato a Bombay il 19 giugno 1947, si ricollega alle sue origini. All'età di 14 anni si era poi trasferito a Londra, effettuando gli studi universitari a Cambridge.