Circa un anno fa la procura di Torino apriva un'indagine in merito alle plusvalenze fatte dalla Juventus in sede di mercato. I bilanci bianconeri sono stati messi sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti e ci sono state perquisizioni e interrogatori per i dirigenti juventini e anche per alcuni giocatori. In particolare i calciatori hanno dovuto rispondere alle domande degli inquirenti in merito alla rinuncia degli stipendi durante l'inizio della pandemia.
Adesso l'indagine della procura di Torino si è chiusa e sono stati inviati gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari ai membri del CDA della Juventus e ai dirigenti con responsabilità strategiche, ai componenti del Collegio Sindacale e al revisore legale del club.
Inoltre, la procura ha spiegato di aver chiesto nelle scorse settimane una misura cautelare per alcuni degli indagati, ma questa misura è stata rigettata. Stando a quanto afferma la Gazzetta dello Sport, la misura che è stata rigettata dal Gip, sarebbe stata una richiesta di domiciliari per il presidente bianconero Andrea Agnelli.
Adesso si aspetta la difesa della Juventus
Per il momento, la Juventus non ha fatto alcuna dichiarazione in merito alla chiusura dell'indagine sul caso plusvalenze.
Le stagioni sotto la lente di ingrandimento sarebbero tre, ovvero il 2018, il 2019 e il 2020. I reati contestati sarebbero: falso nelle comunicazioni sociali e false comunicazioni rivolte al mercato. Tra i 16 indagati ci sarebbero Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Paratici e l'attuale ad della Juventus Maurizio Arrivabene.
Prossimamente potrebbe arrivare una presa di posizione pubblica della società bianconera in merito a questa vicenda.
Ronaldo si sarebbe rifiutato di dare spiegazioni
Nel corso dell'indagine svolta dalla procura di Torino sono stati indirettamente coinvolti anche i giocatori della Juventus. Infatti, le indagini si sarebbero concentrate anche sugli stipendi a cui avrebbero rinunciato i calciatori bianconeri nel 2020.
I pm hanno interrogato diversi giocatori della Juventus che la scorsa primavera si sono dovuti presentare al palazzo delle giustizia di Torino. Davanti agli inquirenti sono sfilati tra gli altri Paulo Dybala, Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci.
Gli inquirenti avrebbero chiamato anche Cristiano Ronaldo, che all'epoca dei fatti contestati era un calciatore della Juventus.
Stando a quanto afferma il Corriere dello Sport, però CR7 avrebbe fatto sapere tramite i suoi legali di non volersi presentare. In particolare Cristiano Ronaldo non vorrebbe parlare dei suoi stipendi.