Si è risolto nel peggiore dei modi il giallo della sparizione di Said Jaador, 36 anni, scomparso nel nulla una ventina di giorni fa a Prato. Il 21 aprile, infatti, l’ex moglie aveva lanciato l’allarme, raccontando di non avere più notizie di lui da diversi giorni. Nelle scorse ore gli agenti della Squadra mobile hanno ritrovato il corpo ormai privo di vita dell’uomo di origini marocchine, da tutti chiamato Samuel, in un edificio abbandonato situato in via Galciana a Prato. Secondo quanto trapelato, la vittima sarebbe stata uccisa da qualcuno che avrebbe anche appiccato il fuoco ai resti per tentare di eliminare ogni prova.

Dopo poco è stato anche fermato un sospettato per il delitto: si tratterebbe di un 50enne connazionale dello scomparso, che abitava con lui in un appartamento poco distante dallo stabile in cui le forze dell’ordine hanno effettuato il rinvenimento.

Lo scomparso sarebbe stato ucciso al culmine di una lite, di cui non si conoscono ancora i particolari

Gli inquirenti ritengono che il 50enne abbia ucciso il coinquilino nel corso di un violento litigio, che si sarebbe acceso tra i due per motivi ancora tutti da chiarire. Nel frattempo il pm di turno della procura locale ha disposto il fermo del sospettato, effettuato dalla Squadra mobile: l’accusa è quella di aver compiuto materialmente il delitto.

Si è appreso inoltre che l’uomo fermato e condotto in carcere avrebbe numerosi precedenti penali per una serie di reati che va dallo spaccio di droga alla violenza sessuale, oltre alle percosse, al danneggiamento e addirittura al sequestro di persona.

Il ritrovamento del corpo del 36enne scomparso

Le spoglie del 36enne sono state recuperate nella serata di martedì 9 maggio al termine di una lunga serie di ricerche che hanno coinvolto i dintorni di Prato. Il corpo, in un ormai stato di decomposizione, era senza indumenti; inoltre presentava diverse ferite e anche dei segni di alcune bruciature.

Infatti, chi indaga su questo episodio di cronaca nera ritiene che il responsabile abbia provato a dare fuoco alle spoglie per cancellare ogni prova. L’identificazione del cadavere dello scomparso è stata facilitata dalla presenza di alcuni segni distintivi inconfondibili sui resti. La vittima aveva una serie di tatuaggi, come la scritta ‘Noemi’, in italiano e in arabo, oltre a una rosa con una spada, sul braccio destro.

Anche il braccio sinistro presentava il disegno di una pistola.

I familiari dello scomparso si erano rivolti anche a ‘Chi l’ha visto?’

Nei giorni scorsi i familiari del 36enne si sono rivolti anche al programma di Rai 3 Chi l’la visto?, alla ricerca di notizie sullo scomparso. Infatti, dopo che l’ex moglie ha deciso di denunciare come l’ex coniuge fosse svanito nel nulla, i genitori della donna si sono recati a Prato per seguire da vicino le ricerche. Inoltre i parenti della vittima avevano raccontato che nei giorni successivi alla sparizione avrebbero ricevuto in via anonima diverse fotografie che immortalavano dei terreni abbandonati, da tutti interpretate come un invito a proseguire le ricerche in quei luoghi.