In Russia l'oppositore del presidente Putin, Aleksey Navalny, è stato condannato ad altri 19 anni di carcere. Il dissidente russo sta già scontando gli 11 anni e mezzo di carcere che gli erano stati assegnati per “frode” e altre ragioni “politiche”. A questi si sommeranno gli altri 19 anni, stavolta per le accuse di “estremismo”, e probabilmente anche altri 10, poiché è in arrivo il processo per le accuse di “terrorismo”. Intanto l'Onu si schiera al fianco di Navalny chiedendo la "scarcerazione immediata".

L’accusa di estremismo

Navalny è stato accusato di aver fondato e finanziato delle organizzazioni estremiste di matrice politica.

Il condannato l’ha definita "Una condanna gigantesca. Una pena “stalinista”, come si suol dire".

Successivamente ha incitato i suoi sostenitori a “resistere”, nonostante la sua condanna equivalga all’ergastolo. Ha scritto su Facebook: "Vogliono spaventare voi, non me, e privarvi della volontà di resistere" e poi "Vi stanno costringendo a consegnare la vostra Russia senza combattere a una banda di traditori, ladri e furfanti che si sono impadroniti del potere. Putin non deve raggiungere il suo obiettivo".

L'Onu e Turk al fianco di Navalny per una 'scarcerazione immediata'

L'alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Turk ha criticato fortemente la nuova condanna a Navalny: "La nuova condanna inflitta oggi all'oppositore Navalny solleva nuove serie preoccupazioni per le vessazioni giudiziarie e la strumentalizzazione del sistema giudiziario per scopi politici in Russia - ha dichiarato Turk in una nota.

La condanna a 19 anni - ha aggiunto - si è basata su accuse vaghe ed eccessivamente generiche di 'estremismo', e ha fatto seguito a un processo a porte chiuse nei locali della prigione dove Navalny sta già scontando altre due condanne per undici anni e mezzo". L'Onu ha richiesto la "scarcerazione immediata" spiegando come l'arresto sollevi "nuove serie preoccupazioni per le vessazioni giudiziarie e la strumentalizzazione del sistema giudiziario per scopi politici in Russia".

Chi è Navalny?

Aleksej Navalny è il più noto tra gli oppositori di Putin, per via delle sue posizioni liberali e filo-occidentali. Tra le sue posizioni politiche, vi è la sua dichiarazione di essere favorevole alla legalizzazione dei matrimoni omosessuali in Russia.

Nel 2020 era stata molto discussa la notizia dell’avvelenamento subito dal dissidente russo, in seguito al quale era stato ricoverato in gravi condizioni.

Il 2 febbraio 2021 e il 22 marzo 2022 il politico era stato condannato rispettivamente a tre anni e mezzo e a nove anni di carcere, per un totale di 11 anni e mezzo.

Nel febbraio del 2021, Amnesty International ha tolto a Navalny la nomina di “prigioniero di coscienza”, a causa dei video e delle dichiarazioni passate pro-nazionaliste del politico, che sono identificabili come incitamenti all’odio. In passato, inoltre, aveva affermato di essere favorevole alla possibilità di ricondurre Ucraina e Bielorussia sotto l'influenza russa. Durante il mese di maggio del 2021, Amnesty gli ha riassegnato lo status di “prigioniero di coscienza”. Attualmente, per via delle condanne ricevute, il dissidente si trova in un carcere di massima sicurezza.