Continuano le indagini attorno alla morte del bambino di 18 mesi avvenuta nel pomeriggio di lunedì 11 settembre a Portogruaro, in provincia di Venezia. I parenti che lo hanno portato in ospedale hanno riferito al personale medico sanitario e anche agli inquirenti che il bambino sarebbe caduto dal cofano di una macchina. Le ferite e i segni di schiacciamento rinvenuti sul corpo, tuttavia, potrebbero raccontare un'altra verità, ancora tutta da ricostruire: "Abbiamo disposto l'autopsia sul corpo del bimbo di 18 mesi per verificare la versione dei genitori della caduta dall'alto", ha dichiarato al riguardo la Procuratrice facente funzioni di Pordenone, Maria Grazia Zaina.
"Il quesito specifico che abbiamo sottoposto al medico legale Antonello Cirnelli, incaricato dell'esame, sarà fondamentale. Abbiamo chiesto se c'è compatibilità tra la morte del piccino e la caduta dall'alto riferita dai familiari".
Al momento è stato aperto un fascicolo a carico d’ignoti, in attesa dell’esito dell’autopsia fissata per domani, giovedì 14 settembre.
La ricostruzione dei familiari
Stando a quanto ricostruito finora, nel pomeriggio di lunedì, il bambino si trovava con nonni, zii e cuginetti nel cortile della sua abitazione di via Loredan a Mazzolada, frazione di Portogruaro. Il padre si trovava al lavoro mentre la madre, incinta di 4 mesi, era impegnata in cucina.
La nonna ha raccontato di aver sentito il piccolo gridare "Mamma" e di aver visto poi il suo viso insanguinato.
La prima a soccorrere il piccolo sarebbe stata la cuginetta di 13 anni che lo ha preso in braccio e lo ha portato in casa, dove è stato lavato con acqua fredda. "Non reagiva" ha spiegato la donna. L'allarme è partito intorno alle 17:20 e la richiesta di soccorso, al vaglio degli investigatori, è stata gestita dall’Usl 3.
La famiglia del bambino, come hanno ammesso gli zii, dopo aver atteso l'ambulanza per una decina di minuti ha deciso di accompagnarlo al pronto soccorso dell'ospedale di Portogruaro.
Affetto da un grave trauma alla cranico e già in arresto cardiaco, il bambino è deceduto un'ora più tardi, nonostante gli sforzi del personale medico sanitario per rianimarlo.
La vittima potrebbe essere stata investita
La famiglia sostiene che si è trattato di un incidente. Il bambino sarebbe caduto dal cofano - dove era stato adagiato per gioco - di una macchina, una Fiat Punto di colore grigio, parcheggiata di fronte casa.
"Quando è caduto a terra - ha aggiunto la nonna - ha battuto la testa e non si è più ripreso".
Questa versione, tuttavia, alla luce dei primi accertamenti medici, sarebbe ritenuta "poco coerente" dagli investigatori. Stando ai risultati della tac fatta già nella serata di lunedì, sul corpo sarebbero stati riscontrati infatti una frattura al cranio e traumi simili a ferite da schiacciamento, come se il bimbo fosse passato sotto le ruote di un veicolo. Per questo, gli inquirenti sembrano ipotizzare un investimento in retromarcia.
In queste ore, in attesa dell'esame del medico legale sono in corso una serie di esami di tipo tecnico sull'auto, sui cellulari dei presenti e sulle tracce ematiche rinvenute sugli abiti di alcuni familiari e in strada: "Siamo in una parte iniziale delle indagini e della ricostruzione: non può escludersi con certezza matematica nessuna pista, sia il dolo che l'incidente casuale", hanno spiegato i carabinieri che stanno indagando sul caso di cronaca nera.