Osservare le opere di Salvador Dalì alla mostra The Dalí Universe a Venezia (aperta fino a maggio 2013) equivale a bere un bicchiere di un ottimo vino d'annata, magari un super Tuscan, rilassati davanti al caldo di un camino acceso, assaporandone il gusto e contemplandone il colore: le sensazioni sono infatti le stesse e la mente percorre il medesimo viaggio... surreale ovviamente.

Degustandolo non si può fa altro che approfondire il mistero dei sapori tra l'impenetrabilità del colore, nel quale gli avvolgenti profumi si rincorrono vicendevolmente sino a donare al palato aromi quasi senza tempo, da estasi o, per azzardare e oltrepassare il sottile confine, quasi fuori dell'umano.

Così appare lo spagnolo Dalì alla Fondamenta della Canonica di Venezia nella mostra Dalì Universe.

L'artista spagnolo è stato uno dei più grandi rappresentanti del Surrealismo, la corrente artistica che ebbe inizio attorno agli anni '20 del 1900; Dalì fu quello che potrebbe essere tranquillamente definito il Genio Visionario, l'artista sempre alla ricerca della libertà attraverso la fantasia, l'immaginazione e il paradosso delle rappresentazioni. Le opere esposte alla mostra rendono testimonianza e merito di tutto ciò per mezzo di un filo conduttore: desiderio, paesaggio e sogno. Così come in un buon calice di super Tuscan si plasmano armoniosi tradizione ed espressione indiscussa di gusto, in Salvador Dalì le immagini, che sono in apparenza discordanti, si raccolgono poi per diventare provocatorie, pronte poi a sfidare la visione di una sensazione che sembra correre oltre il tempo, a valicare l'immaginario collettivo.