Si dice che nessuno sia profeta nella propria patria. Hayao Miyazaki, il grande regista giapponese di film d'animazione, è un raro esemplare della categoria opposta, ossia di chi, profeta in patria, sia bellamente ignorato altrove. Questa è l'impressione che si ha quando alla voce "prossimamente" dei programmi cinematografici si scorge il titolo di un film d'animazione in realtà già datato.
Non che l'opera di Miyazaki sia del tutto misconosciuta in Italia: nel corso della 62ª Mostra internazionale d'Arte cinematografica di Venezia al grande animatore e regista è stato conferito il prestigioso Leone d'Oro alla carriera, e alcuni tra i cartoni animati firmati Miyazaki sono molto conosciuti.
I più famosi, "Il castello errante di Howl" e "La città incantata" (vincitore del Premio Oscar nel 2003), sono amatissimi dal pubblico e negli ultimi anni hanno avuto un buon riscontro anche il tenero "Ponyo sulla scogliera" e il buffo "Il mio vicino Totoro".
Il 24 aprile uscirà nelle sale italiane "Kiki - Consegne a domicilio", cartone animato firmato da Miyazaki. La stranezza risiede nel fatto che la pellicola risale addirittura al 1989! La stessa cosa è accaduta con "Porco rosso", stupendo cartone animato purtroppo misconosciuto dal grande pubblico, risalente al '92 e riscoperto in Italia con le proiezioni del 2010. Anche "Laputa -Castello nel cielo" dell'86 è stato proiettato nelle sale italiane solo nel 2012, e il già citato "Il mio vicino Totoro", proiettato nel 2009, risale al 1988.
Chi conosce la variegata e qualitativamente straordinaria produzione di Hayao Miyazaki non può non apprezzare l'artista giapponese. Trovare alcune delle sue pellicole nei Cinema italiani (sebbene con una ventina d'anni di ritardo), vederle finalmente riscoperte e proposte al grande pubblico è qualcosa di molto piacevole.
La speranza è che, tra un restauro e un ripescaggio negli archivi, tornino ad essere spolverati e diffusi anche quei film meno famosi ma assolutamente degni di essere conosciuti: "Porco rosso" ha già avuto fortuna in tal senso, mentre resta in attesa lo spettacolare e commovente "Una tomba per le lucciole", forse il più elevato e difficile tra i cartoni dello Studio Ghibli, sicuramente il più difficile da apprezzare nel nostro Occidente che bolla automaticamente i film di animazione come "roba da bambini".