E' ritenuta l'evento artistico dell'estate e con i suoi ottanta dipinti provenienti dai più importanti musei del mondo e in particolare dal Museo D'Orsay, sta riscontrando un successo e un'eco internazionale. L'impianto critico che vuole sconfessare la vecchia ipotesi di una ispirazione prevalentemente ispanica di questo grande pittore (El Greco e Velazquez) e dimostrare l'ascendenza della pittura italiana rinascimentale ( Tiziano, Lotto, Carpaccio e Andrea del Sarto) è quello sostenuto dal critico Sthephan Guegan, sotto la direzione scientifica di Guy Cogeval e Gabriella Belli.

D'altronde per tre volte il pittore è sceso in Italia, rispettivamente nel 1853, nel 1857 e nel 1874. E tutte le volte si è recato a studiare i grandi del 400 e del 500. La mostra attraverso una esposizione costruita per parallelismi mostra i quadri di Manet e insieme le opere dei pittori italiani a cui si sono ispirati. Ma la cosa più interessante nell'operazione di decontestualizzazione che fa Manet, ad esempio nel quadro Le Dejeuner sur l'herbe o nell'Olympia è lo spirito ironico, dissacratore e anti accademico che guida la mano di questo finissimo artista e lo porta a costruire scene irriverenti e scandalose.

Innumerevoli volte è stato gridato allo scandalo in occasione delle sue esposizioni e la modernità di questo grande è stata pagata con un prezzo molto alto in vita.

E' d'obbligo il confronto tra L'Olympia e la Venere allo specchio del Tiziano ( 1485) Olympia guarda il mondo con l'irriverenza e la strafottenza della donna che conosce bene il mestiere. Nonostante la sua giovane età, è fredda e spregiudicata con quella gorgiera sul collo e l'incarnato bianco-latte risaltato dall'oscurità della pelle della domestica; Venere invece, pur nella sua nudità non ha nulla di sfrontato e lo sguardo è avvolto in un'aurea di sogno e di mistero.

La nudità dell'una è arrogante e senza anima, quella del Tiziano è calda e per nulla disdicevole pur nell'alta dose di sensualità. In questa mostra è presente anche il quadro famoso 'Le Balcon' (1869) . Un particolare, la fanciulla affacciata al balcone a sinistra è il ritratto di una sua compagna di studi, Bert Morriso, grande pittrice, la cui fama venne celata in quanto donna.

Andò in sposa al fratello di Manet, ma esercitò grande influenza su di lui. Anche lei lavorò indefessamente e produsse tele di grande suggestione. Alla mostra è possibile ammirare L'apre midi d'un Faune di Mallarmè nella sua copia originale con illustrazioni firmate dallo stesso Manet. Per gli amanti della poesia oltre che dell'Arte posare gli occhi sulla bacheca in cui è esposta l'opera di Mallarmè è cosa estremamente suggestiva.

Va ricordato che i quadri provengono anche dal Metropolitan Museum di New York, la Bibliothèque Nationale de France, il Courtauld Institute di Londra, The Museum of Fine Arts di Boston, The National Gallery di Washington, l'Art Institute di Chicago, il Musée des Beaux-arts di Digione, il Musée di Grenoble, il Musée des Beaux-arts di Budapest, lo Städel Museum di Francoforte, che hanno aderito all'evento insieme a numerosi collezionisti privati. La mostra è stata prorogata sino al 1 settembre 2013, perciò si hanno ancora sei settimane per visitarla.