Il reggaeton ha i suoi nemici e non si tratta soltanto degli amanti della buona musica. La campagna "Usa la razón, que la música no degrade tu condición" (Usa la testa, che la musica non denigri la tua condizione) è un successo sui social network ed è nata in America latina, dove è nato il reggaeton.

La fotografa colombiana Lineyl Ibáñez e gli studenti di Disegno visuale dell'Università Jorge Tadeo Lozano sono i creatori di una polemica campagna in difesa dei diritti delle donne e contro il linguaggio usato nelle canzoni del reggaeton.

"La critica va diretta ai contenuti delle canzoni che presentano le donne come oggetti sessuali.

Non si tratta solo di testi aggressivi ma anche di immagini nei video dove la donna è un simbolo sessuale e dove il sesso viene usato come strumento per la pubblicità. In queste canzoni c'è pochissima musica", ha spiegato Ibáñez nel suo profilo Facebook.

La violenza delle fotografie usate per la campagna di "Usa la ragione" hanno avuto eco a livello mondiale. Forti, crudele, anche disgustose, ma soprattutto letterali. Le quattro fotografie della prima campagna si sono ispirate nei testi. Dalla canzone "Bellaquera" di Yaga & Mackie Ranks si è stratta la frase: "En la cocina voy a darte tabla" (In cucina ti colpirò con un palo), mentre da "En la Cama" (Al letto) di Daddy Yankee si è presa la sentenza: "A ella le gusta que le den duro y se la coman" (A lei piace che le diano duro e se la mangino).

La seconda campagna di "Usa la ragione" ha come titolo: "Sientes lo que escuchas?"(Senti quello che ascolti?). Il ritornello di "Contra la pared" (Contro la parete) di Jiggy Drama parla da sé: "Si sigues en esa actitud voy a violarte hey, así que no te pongas alsadita" (Se continui con quel atteggiamento ti violento, hey, quindi, non diventare ribelle).

Questa non è la prima volta che il reggaeton è oggetto di pesante critiche. In passato sono state contestate il modo in cui si balla, i testi con connotazioni esplicite al sesso e i riferimenti alla violenza contro le donne.