Il rifiuto si traduce in perdita di flussi finanziari

L' Unesco boccia Lucca nella competizione per il titolo di Città della Musica. Il collocamento nella rosa dei candidati per il riconoscimento del progetto «Città creative», avrebbe consentito, alla cittadina toscana, l'accesso alla rete di rapporti internazionali, utili a tessere un plafond, vettore nella promozione di musica, letteratura, folk art, designe, media arts, gastronomia e cinema.

Cosa offre Lucca

Le armi argomentative apportate dal sindaco, il Prof.Tambellini, tipiche dell'arsenale politico-progettuale dell'attuale governo cittadino, ovvero gli ambiziosi eventi del Lucca Summer FestivalDonna Jazz, il Festival Pucciniano non hanno convinto l'ente parigino il cui pronunciamento ha premiato invece Hannover, Mannheimer e in ultimo la città giapponese di Hamamatsu.

Mannheim, Hannover, Hamamatsu

Insomma sul piatto della bilancia, le città concorrenti hanno saputo far pesare un piano di business sicuramente più convincente, un potpourri di attività musicali e collaterali, fatto di concorsi internazionali, di attività di produzione di strumenti musicali o affini, come nel caso di Hannover e Hamamatsu, rispettivamente contrafforti di prestigio di un concorso per violino (dal 1991) Classica Nova per Pianoforte, altri strumenti e Ensamble (dal 1997), Eurovision contest Winner (Si direbbe un talent show!), una scuola musicale superiore, la Hocshule für Musik, un rispettabile teatro musicale con un cartellone sicuramente più pingue del rarefatto programma del teatro cittadino lucchese, supportato da un gruppo di grido come gli Scorpions; Hamamatsu invece di un International Piano Competition, che è entrato nell'alleanza mondiale dei concorsi internazionali (WFIMC) e uno Shizuoka Concorso Lirico Internazionale anch'esso nel WFIMC, nonché due musei musicali, il primo degli strumenti musicali unico al mondo con la presenza di un numero impressionante di 850 strumenti musicali e il secondo, il Lago Hamana Music Box Museum che allestisce 70 mostre annue di strumenti musicali automatici.

Città Creative nel mondo

La città giapponese, che per essere l'unica testimonial orientale delle nominate, se la cava piuttosto bene per non dire che svetta per un'attività industriale senza pari, costituita escludendo il settore dell'automotive come Suzuki, Honda, Toyota, per l'area di interesse specifico, in quanto quartier generale della produzione di strumenti musicali, con la presenza di Roland, Kawai,Yamaha. E poi abbiamo Mannheim, a pieno merito nella terna delle rappresentanze Città Creative per eccellenza, si potrebbe dire. Se usiamo come paradigma l'importanza storica, infatti essa è una protagonista del secondo Viaggio Musicale (l'equivalente della Guida Michelin del gusto musicale settecentesco) dello storico della musica Charls Burney che così riassume il suo parterre, fatto di personalità musicali come Holtzbauer o Canabich che furono artefici di uno stile nuovo del suonare, e che rivoluzionò la bi-cromia del Chiaro-scuro italiano, citando direttamente: "Ebbero così origine il Crescendo e il Diminuendo, e si scoprì che il piano che era stato usato quasi sempre come un'eco di cui era in genere sinonimo, così come il forte sono colori musicali, con le loro sfumature al pari del rosso e dell'azzurro nella pittura".

Una umiliazione annunciata

Il giudizio sfavorevole della commissione internazionale è dovuto alla mancanza di un adeguato cartellone teatrale, e all'inidoneità delle strutture per l'ascolto: Lucca è in effetti l'unica città, fra le candidate, a non possedere un moderno auditorium.