L'amore che ti meriti, edito da Mondadori, è il quarto romanzo di Daria Bignardi. Per la sua presentazione al Festival Internazionale del Giornalismo, nella cornice del teatro della Sapienza, la giornalista ha scelto un amico di vecchia data quale il disegnatore e fumettista Gipi - in arte Gianni Pacinotti - che ha realizzato per il programma tv condotto dalla stessa Bignardi "Le invasioni barbariche" in onda su La7 la sigla animata.

La storia - Si tratta di un libro a due voci che sono quelle di Alma e di Antonia sua figlia. Nel testo esistono due piani temporali: il presente e il passato.

Alma e Marco erano due fratelli adolescenti, la madre li chiamava "Alma!" "Maio!" modulando la ripetizione musicale del 'ma' da cui alma-maio (almaio) è il suono della prima vita di Alma, quella felice. La storia si svolge a Ferrara dove i due fratelli adolescenti vivono in reciproca dipendenza.

Ma la dipendenza, quella vera dall'eroina, non segnerà entrambi allo stesso modo e mentre Alma ne passerà indenne, Maio ne resterà segnato. E' il momento in cui la vita di Alma cambia per sempre. La storia riprende circa trentatre anni dopo a Bologna dove Antonia (Toni) è l'unica figlia di Alma. Toni ignora l'esistenza di Maio perché madre non le ha mai raccontato nulla. Un giorno accade che Toni resta incinta del primo figlio e Alma tira fuori quel segreto sul fratello raccontando tutto alla figlia che pensa più forte in questo momento.

Toni reagisce e parte alla ricerca dello zio scomparso per rimediare all'errore della madre.

La genesi del titolo - Il romanzo "L'amore che ti meriti" ha molto a che fare con Giorgio Bassani (autore del romanzo Il giardino dei Finzi-Contini, 1962) in quanto si svolge a Ferrara. In un passo del romanzo, la Bignardi dichiara che c'è tutto del libro e questo è contenuto nella poesia breve di Bassani che recita: "Davvero cari non saprei dirvelo / attraverso quali / strade cosi di lontano / io sia riuscito dopo talmente / tanto tempo a tornare / Vi dirò soltanto che mi lasciai / pilotare nel buio / da qualcheduno che m'aveva / preso in silenzio per la / mano".

Davvero cari era l'idea del titolo originale del libro poi accantonata perché ritenuto troppo misterioso.

Dall'amicizia con Renata Colorni - che è solita leggere i lavori della Bignardi - si è giunti al suggerimento per il titolo del libro e successivamente all'idea finale da una frase presente nello stesso testo che è "l'amore bisogna meritarlo".

Il senso di famiglia - La Bignardi durante l'incontro ha sottolineato come, in maniera devastante, questa famiglia non reagisce. Esistono famiglie che di fronte a problemi piccoli o grandi che siano reagiscono andando a cercare un terreno e un modo per andare avanti e ci sono altre che si disintegrano. Alma ha cercato di rifarsi una famiglia e riprendersi da questo mostro del suo passato. Quello che accadrà trentatre anni dopo, avviene nell'arco temporale di una settimana.

Un dialogo informale - La conversazione è proseguita con uno scambio di battute, con Gipi che dice alla Bignardi: "ora parliamo da donna a donna" che è stato un modo per far emergere le emozioni narrate nel libro. Il testo "parla del senso di colpa" ha affermato la Bignardi, intendendo il particolare tipo di senso di colpa che si trasmette di generazione in generazione e questo è il motivo che nel libro spinge Toni a mettersi alla ricerca di Maio.

I due hanno poi proseguito parlando dei personali lavori e della funzione di fare storie e dell'urgenza di scrivere. La Bignardi ha messo in evidenza le differenze fra il lavoro di scrittrice - più profondo e intimo - e quello nel mondo della televisione dove la bellezza e nel condividere con gli altri le proprie idee.