Si è aperta al pubblico, ieri 16 aprile, nelle sale di Palazzo Reale la più importante esposizione su Leonardo organizzata dal Comune di Milano e da Skira Editore. Il pregio di tale esposizione, curata da due dei più importanti studiosi in materia di produzione leonardesca, Pietro C. Marani e Maria Teresa Fiorio, è la ricostruzione scientifica del lavoro svolto da questo genio poliedrico sia nel settore del disegno e della pittura, sia in quello tecnico-ingegneristico e saranno in mostra sette dei più importanti dipinti provenienti da svariati Musei.

Si potranno ammirare il San Gerolamo dei Musei Vaticani, la Belle Ferroniere, l'Annunciazione, il San Giovanni Battista provenienti dal Louvre; la Madonna Dreyfuss dalla National Gallery di Washington; La Scapigliata dalla Galleria Nazionale di Parma; il ritratto del musico dell'Ambrosiana. La mostra presenterà le opere suddivise nelle seguenti sezioni:

  • Il Disegno come fondamento
  • Natura e scienza della Pittura
  • Il paragone delle Arti
  • Il paragone degli Antichi
  • Anatomia, fisiognomica e moti dell'animo
  • Invenzione e Meccanica
  • Il sogno
  • Realtà e Utopia
  • L'Unità del sapere
  • De coelo et mundo: immagini del divino
  • La diffusione e la fortuna: dai leonardeschi al Trattato della Pittura
  • Il Mito

Alla mostra, come si sa, non è pervenuta l'Annunciazione degli Uffizi mentre è possibile ammirare quella del Louvre.

Una attenzione particolare vogliamo rivolgere proprio a quest'ultima. La tavola è una tempera che è entrata al Louvre nel 1863, ed è di dimensioni 16 x 60 cm databile 1475-78. L'angelo Gabriele si è posato nel giardino antistante la casa e Maria, che si genuflette davanti al volere dell'angelo, ha davanti a sé un leggio dello stesso colore delle panchette retrostanti.

I colori dominanti sono il verde muschio e il celeste, e il celeste di quel manto, nella stessa tonalità, sembra riverberarsi nel cielo.

Su questo dipinto molte riserve sono state espresse circa l'attribuzione, sino a che è stato trovato un disegno agli Uffizi, il famoso n.438 E che rappresenta il particolare del capo di Maria molto simile alla testa di Maria dipinta nell'Annunciazione del Louvre.

Questa annunciazione, per il nitore dei perimetri e per l'assenza quasi totale degli sfumati, potrebbe essere uno dei dipinti che avrebbe potuto piacere a Manet, non fosse altro per la scelta dei colori. In ogni caso ammirarlo con quella luce da crepuscolo e con quei gesti di pacatezza e grazia non può che far bene.

Tutto conservato in uno spazio di appena 60 centimetri e reso con una tecnica, la tempera, cui Leonardo si stava allontanando per sperimentare l'olio. Da oggi dunque il grande pubblico potrà posare l'occhio su opere di bellezza ineguagliabile, e anche questo, grazie agli organizzatori, Skira Editore e il Comune di Milano, sarà un miracolo.