Vedere il film di Michele Placido, con la partecipazione di Ambra Angiolini e Raoul Bova è un po' come assistere ad un match. Sul ring si scontrano, in una vicenda tormentata e segnata da uno stupro, i sentimenti di lei, la protagonista femminile, che deve superare lo shock di quanto accaduto e quelli del marito, interpretato da Raoul Bova, che si trova difronte ad una paternità dubbia. Perché la moglie, a seguito dello stupro, rimane incinta e il dilemma è per l'appunto sapere quale sia la vera paternità del nascituro. La vicenda è stata tratta da una commedia di Pirandello 'L'innesto' rappresentata niente meno che nel 1919.

Michele Placido fa un'operazione di svecchiamento e ambienta la vicenda nei nostri tempi, ponendola all'interno di una coppia sposata che cerca invano di avere un bambino.

Ma nell'operazione di svecchiamento rimane lo zoccolo duro del pregiudizio maschile nei confronti di questo bambino che sta per arrivare e sebbene i due coniugi si amino di un vero amore, tremendamente difficile è per il padre dover accettare il dubbio sulla provenienza di questo figlio.

La cosa meravigliosa è data dal personaggio femminile, interpretato superbamente da Ambra Angiolini, la quale soffre stoicamente in silenzio e poi ritorna al suo lavoro quotidiano. E' un'artista la protagonista, insegna coro nei corsi per bambini e adolescenti del conservatorio di Bari, e nelle sue performance, sempre gioiose e singolari, c'è quella grazia, quell'amore per la vita che per molto tempo verranno falcidiate.

La donna vive momenti terribili, ma poi con l'arrivo di questo bambino, riesce a spostare l'attenzione su un evento dolcissimo e riparatore. Ovviamente questo il marito non lo intende e molti saranno gli scontri tra i due. Michele Placido interpreta il maresciallo dei Carabinieri che raccoglie la denuncia solo dopo molto tempo dagli accadimenti, e sullo sfondo di una Bari che sembra una kasbah, il dramma di questa giovane donna si consuma nel silenzio e nel riserbo.

Il film realizzato da Michele Placido, con una sceneggiatura che rispetta il principio della verosimiglianza, ma che è pure piena di colpi di scena, non è altro che il tentativo di riportare nell'oggi il dissidio interiore del marito e lo sforzo eroico di lei nel far accettare questa gravidanza.

Profonda ed intensa l'interpretazione di Ambra Angiolini, vera eroina in un mondo schiacciato dai cliché, meno attrattivo, sia pur bravo Raoul Bova, che solo alla fine capirà.

Tutto il tessuto narrativo s'intesse degli sguardi, degli abbracci e delle liti dei due coniugi, un vero monitoraggio sui meccanismi che, a dispetto dei tempi, sempre affiorano nell'animo maschile. Questo sembra dirci il regista in un lavoro lodevole, sia nello sforzo di attualizzazione sia nell'intreccio narrativo.