Non poteva mancare la celebrazione di Google per Inge Lehmann. Oggi, infatti, si celebrano 127 anni dalla nascita, avvenuta il 13 maggio 1888 a Copenhagen. La geofisica fu un punto cardine per la sua branchia scientifica, portando a termine studi fenomenali sul nucleo della terra e fornendo alla storia incredibili spiegazioni sul fenomeno dei terremoti. Il Doodle odierno, infatti, le dedica una carinissima animazione del pianeta Terra. Il globo si divide in due metà mettendo in bella mostra il suo nucleo fiammeggiante; il principale soggetto delle lunghe ricerche della studiosa danese.

Chi era Inge Lehmann

La vita di Inge Lehmann fu molto influenzata da due personalità: Hanna Adler (un genio dell'introduzione dell'educazione mista in Danimarca) e dal padre. La salute sempre piuttosto precaria della Lehmann la costrinse a rendere altalenanti i suoi studi di matematica presso l'università di Copenaghen e Cambridge. In seguito, però, ebbe modo di conoscere la sua più grande passione: la sismologia. Questo avvenne quando le fu concessa l'opportunità di lavorare come assistente del geodetico Niels Erik Nörlund. Il suo compito era di allestire osservatori sismologici in Danimarca e Groenlandia.



Le onde P. la prima grande scoperta



Inge Lehmann fu la prima scienziata a essere in grado di interpretare l'arrivo delle onde sismiche "P".

Ovvero, le onde visibili nel nucleo terrestre e che, di fatto, non sono altro che riflessioni dovute a un nucleo interno. Questa scoperta fu adottata da tutti i più grandi scienziati del periodo, a cominciare da Beno Gutenberg, Charles Richter fino ad arrivare a Harold Jeffreys. I suoi studi, poi, furono interrotti dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.

Orgoglio e insofferenza

Inge Lehmann va in pensione nel 1953. I rapporti con gli altri membri dell'Istituto Geodetico furono sempre più difficili. La donna, infatti, non era ben vista a causa del suo brutto carattere e della mancanza di pazienza. Dopo il 1953, Inge Lehmann iniziò a lavorare negli Stati Uniti con Maurice Ewing e Frank Press. Gli ultimi anni della sua vita sono trascorsi lavorando sugli studi della crosta e del mantello superiore della Terra.