Tra i sette quadri di Leonardo che si possono ammirare alla mostra Leonardo 1452-1519, attualmente in corso a Palazzo Reale, uno dei più belli è il dipinto intitolato Madonna Dreyfus.

Che Leonardo fosse un pittore sublime per questa volontà di raccontare e rappresentare non solo le forme fisiche, ma i moti dell'animo si sapeva, ma che sapesse ritrarre con tanta maestria la figura della Madonna era meno noto, perchè il pittore delle Madonne per antonomasia è stato Raffaello.

Eppure in questa mostra che raccoglie tesori di bellezza ineguagliabile, ci si può fermare in una delle prime sale e ci si può far rapire dalla grazia di questa Madonna.

Il quadro non è grande, appena 15,6 cm x 12,8, ma dopo quell'abbaglio assoluto che è il tondo dell'Adorazione dei Magi del Ghirlandaio ( 1487), fermarsi qualche minuto, vale proprio la pena.

Perchè Madonna Dreyfus? Proviene dalla National Gallery of Art di Washington , e il nome è dato dal collezionista Gustave Dreyfus, che alla sua morte lo lasciò agli eredi. Dopo svariati passaggi di mano, l'ultimo acquirente Samuel Kress nel 1952 la donò alla National Gallery.

Ciò che piace in questa immagine è non solo quello stile tutto leonardesco di raffigurare i volti ed i corpi segnando i contorni e insieme sfumandoli, ma la scelta dei colori. Perchè il rosso della veste della Madonna e il blu del suo manto non sono i rossi e i blu cui i nostri occhi fanno abitualmente riferimento.

Il blu sembra scolorito e si muta in un grigio perla, non è celeste, ma non è neanche blu, e il rosso più sui toni del bordaux è anch'esso annacquato, meno carico e si confonde col rosso della melagrana. Già, perchè questo è il secondo nome di tale quadro, la Madonna della Melagrana.

Il dipinto, datato 1469 e considerato il primo dipinto autografo di Leonardo, è famoso per questa melagrana.

Ma anche qui ci viene in soccorso la simbologia iconografica medievale. La melagrana ha semi rossi, e quel rosso sta ad indicare il sangue che Gesù verserà nel sacrificio della Croce. La madonna concepisce questo figlio accettando consapevolmente il destino di croce che ne seguirà. Ma quella melagrana è anche legata, come molta della simbologia medievale, al mito di Proserpina.

Proserpina verrà rapita e costretta a sposare contro la sua volontà il Dio degli Inferi. Nell'oltretomba mangia sei chicchi di melagrana, senza sapere che chi mangia frutta nell'Ade è destinato a rimanervi per l'eternità. Tutti conoscono il seguito del mito, e poiché aveva mangiato solo sei chicchi di melograno, vivrà per metà dell'anno negli Inferi e per metà con la madre Demetra, Dea della Terra.

Ma quella melagrana nelle mani della Madonna, non sta solo ad indicare il sangue che Gesù verserà per salvare gli uomini, ma la possibilità per gli uomini di vincere le tenebre e risorgere dopo la morte.

Possiamo certamente dire che il genio di Leonardo ci offre un'immagine che ancora oggi, e grazie a questa mostra organizzata da Skira e dal Comune di Milano, sa spezzare le tenebre e regalarci un momento di grazia.