In occasione dell’inaugurazione dei cicli espositivi diVitrineeSurprise, la Galleria d’Arte Moderna di Torino (GAM)desidera rendere omaggio al valore dell’opera diSalvo, artista italianorecentemente scomparso. Già dal 22 settembre 2015 è visibile al pubblico un meraviglioso dipinto dell’artista, ovvero il San Martino e il poverodel 1973, acquisizione della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT.

Per poter ammirare il dipinto, il pubblico dovrà recarsi nell’atrio del primo piano del museo, ma la galleria offre la possibilità agli spettatori di poter ammirare anche altri capolavori dell’artista di origini siciliane, tra le quali le lapidi del 1972, acquisite dalla Fondazione De Fornaris, fino alla scritta Salvo in tricolore, risalente al 1977.

Accenni e curiosità sull’opera

Il dipinto San Martino e il povero rappresenta una delle prime prove di ritorno alla pittura di Salvo; essa fu esposta in una delle mostre, considerate fondamentali per l’evolversi della ricerca artistica del pittore, ovvero quella del Museo Wallraf-Richardtz di Colonia del 1974. Salvo fu invitato a partecipare alProject’74presso la Kunsthalle della Città, tuttavia, per la sua maturazione artistica, egli scelse di sfruttare gli spazi del museo per realizzare un excursus attraverso le epoche della storia dell’arte occidentale. Salvo decise di realizzare un’opera d’arte per ogni secolo, in base a quelle raccolte nel museo, così da fornire una sequenza che rendesse massima gloria alla pittura di colossi quali Simone Martini e Rembrandt.

Con il San Martino e il povero, Salvodesidera rappresentare il XX secolo, ispirandosi all’opera di El Greco, ma in maniera unica, conferendo al Santo il suo stesso volto, per poi sovrapporre quello della moglie Cristina. Quest’opera racchiude tutta la personalità e la freschezza pittorica dell’artista, tanto da potersi considerare un’opera matura, seppur ancora seminale. Nel San Martino e il povero, Salvo elabora e propone un linguaggio personalissimo, con una tavolozza appianata che desidera raccontare la ricchezza della pittura, nonostante i tormenti storici.