È stata prorogata fino al 15 febbraio 2016 la mostra"Roma e le genti del Po".E' stata inaugurata il 9 maggio 2015, presso ilMuseo di Santa Giulia, a Brescia. Il sottotitolo recita: "Un incontro di culture III - I sec. a. C."

L'evento, in effetti, riguarda quelli che possono essere considerati i "genitori" dibuona parte del patrimonio archeologicoin Italia settentrionale. Per l'appunto, in contemporanea, è stato inauguratoBrixia,il Parco archeologico di Brescia romana. Esso comprende: il Santuario di età repubblicana (I sec. a.C.); il Capitolium (73 d.C.); il teatro (I-II sec.

d.C.); un tratto di lastricato del decumano massimo e la vista su piazza del Foro (I sec. d.C.).

SottoPalazzo Martinengo(sede della Provincia) sono visitabili i resti del foro e delle terme. La Basilica, oggi, è sede della Soprintendenza archeologica.

Un po' di storia

ICelticisalpini furono una minaccia militare per Roma, agli inizi del III sec. a.C. La risposta fu la fondazione di colonie che presidiassero la penisola italica centro-settentrionale. Insieme alla violenza, Roma impiegò un'altra tattica: creare alleanze a proprio favore, per dividere le tribù cisalpine.

Questo funzionò con l'attualeBrescia, fondata probabilmente dai Liguri e capitale dei Galli Cenomani. Essa si alleò coi Romani nel 225 a.C.; ottenne il diritto latino e, forse, la cittadinanza romana.

Sotto l'imperatore Augusto, divenne "colonia civica Augusta Brixia".

La mostra

"Roma e le genti del Po" è un percorso articolato in 12 tappe. Le sezioni 1-2 sono dedicate ai protagonisti dell'epoca; è virtualmente riprodotto il paesaggio che i Romani incontrarono nellaPianura Padana.

Le sezioni 3-4 sono dedicate alla guerra e al mutamento dell'ideologia religiosa.

Gli altorilievi del frontone di Talamone (fine III - metà II sec. a.C.) riproducono il mito deiSette contro Tebe: il riferimento sarebbe alla vittoria dei Romani in loco, contro i Galli Boi e Insubri (225 a.C.).Da Berceto (PR) proviene, invece, un bell'elmo etrusco-italico (III sec. a.C.).

Le sezioni 5-6-7, invece, illustrano la vita urbana della Gallia Cisalpina romanizzata, con forte gusto ellenistico nelle sculture.

Quest'ultimo è dimostrato da una colossale testa femminile (fine II - inizi I sec. a.C.), rinvenuta adAlba (CN), e da una statua panneggiata piacentina (prima metà del I sec. a.C.), a firma dello scultore attico Kleomenes.

La sezione 9 è riservata airiti funebri, mentre la 10 e la 11 mostrano la trasformazione del paesaggio. Questa parte include lefalere(metà I sec. a.C.) rinvenute aManerbio (BS), nel 1928.

Chiude la mostra la sezione 12, col volto del poetaCatullo(circa 84-54 a.C.): sintesi di origini celtiche, cultura ellenistica e lingua latina, amante della brescianaSirmione.