All’Ara Pacis di Roma, fino all'8 maggio, c’è una mostra dedicata a Henri de Toulouse Lautrec che ospita circa 170 litografie, tra cui manifesti e locandine del grande artista francese di fine 800. La mostra illustra l’arte eccentrica, anticonformista e provocatoria di un impressionista che ha sicuramente lasciato il segno, pur avendo vissuto solo 37 anni. L’idea dell’esposizione è quella di ripercorrere la vita dell’artista dal 1891 al 1900, la cui opera si è basata principalmente sul mondo femminile, ma anche sugli uomini francesi e sui loro vizi.

L’esposizione delle stampe si snoda in un itinerario che porta a conoscere Toulouse Lautrec attraverso le esperienze che lo hanno contrassegnato e che consentono di dividere la mostra in 5 sezioni tematiche titolate: "Notte parigine", "Le dive", "Le donne della notte", "A teatro", "Con gli amici".

Dalle ballerine alle dive della notte

Toulouse Lautrec, nonostante fosse nato da una famiglia aristocratica, decise di fare fin da subito il pittore inserendosi nel mondo libero e bohémien della Montmartre. Frequentò quindi i luoghi della vita notturna parigina di fine secolo e il quartiere del Moulin Rouge, fatto di caffè-concerto e di cabaret. I grafici più emblematici delle notte parigine, contenuti nella Photogallery sono:

  • "La Goulue e sua sorella"e "L’inglese al Moulin Rouge", che ritraggono con tratto sintetico ma incisivo quello che era il suo mondo di emarginati, in cui egli era libero di esprimersi e da cui attingeva idee per la sua Arte.
  • La celebre stella del cabaret parigino Jane Avril,ritratta anche sulla copertina di "L’Estampe originale"ed in "Divan japonais",fanno invece parte della sezione "Le Dive". Ciò che colpisce di tali opere è che l’artista racconta la vita quotidiana di queste donne, immortalandole dal momento del trucco a quello del riposo, a quello del gioco a carte. Lautrec, quindi, si sofferma sulle sue muse quasi a voler creare un rapporto confidenziale con loro, descrivendone la spregiudicatezza, l’eleganza, l’ironia senza nessun filtro.

Dai bordelli al mondo teatrale e pubblicitario

Le litografie più rappresentative, presenti sempre nella Photogallery, sono:

  • "La Donna alla tinozza"e "La clownessa seduta, Mademoiselle Cha-U-Kao", con cui Lautrec racconta le lenzuola dei letti stropicciati, i gesti intimi, le toilettes delle"Donne della notte", subendo in un certo senso anche l'influenza dell'amico Degas. La trasgressione delle "maison close"vicine all’Opéra e alla Borsa di Parigi viene quindi ritratta con pochi, ma decisi tratti, ed immortalata in scene intime e complesse.
  • Il "Busto di Mademoiselle Marcelle Lender"si inserisce invece nel periodo che va dal 1893 al 1896, in cui Toulouse Lautrec si affascina al teatro che vive di scenografie e performance degli attori. L’artista ne coglie tutte le sfumature attraverso uno sguardo curioso e ironico dietro le quinte e tra i palchetti. È qui che conosce Marcelle Lender, l’attrice del "Théâtre des Variétés", che decide di rappresentare. Da questo momento in poi diventa anche grafico pubblicitario e inizia a promuovere libri, catene per le biciclette e coriandoli. In questi anni subisce anche l’influenza delle stampe giapponesi piene di contrasti di luci e ombre che spopolano a Parigi e dei palchi teatrali di Daumier.
  • "Il fantino"e la"Gita in campagna"sono state inserite nella parte conclusiva dell’esposizione, dedicata alla vita privata dell'artista e agli amici. Lautrec sperimenta nuove tecniche con uno sguardo al mondo animale e naturale. Nel 1895 disegna un manifesto per la rivista "La Revue Blanche" e riporta illustrazioni per libri e spartiti musicali realizzati su richiesta di amici.

La mostra,promossa da Roma Capitale, Sovrintendenza ai Beni Culturali e organizzata con Zètema Progetto Cultura, porta a Roma delle litografie che affascinarono la borghesia parigina, proprio perché partono dal concetto che per creare qualcosa di nuovo bisogna partire dall’antico.