Il film trionfatore come best movie agli Academy Awards 2016 è destinato a ricevere un ottima risposta da parte del pubblico. La recente vittoria non può che giovare ai produttori de "il caso Spotlight", che aveva comunque già riscosso un discreto successo anche prima dell'asseganzione degli oscar. Il film è stato diretto da Thomas McCarthy e presenta nel cast, fra gli altri, gli attori Michael Keaton, Mark Ruffalo e Rachel McAdams. Si ricorda che anche la sceneggiatura ha meritato la vittoria del premio Oscar.

La trama

Il film riprende lo scandalo, avvenuto realmente, che coinvolse la diocesi di Boston fra il 2001 e il 2002 e rese il mondo cattolico più consapevole riguardo agli abusi perpetrati dai sacerdoti a danno di minori.

Abusi di cui il vescovo di Boston era a conoscenza e per i quali non vennero presi i dovuti provvedimenti. I fatti vennero alla luce grazie all'inchiesta del direttore del "Boston Globe", Martin Baron, il quale desiderava che il giornale tornasse in prima linea parlando di argomenti scottanti, dei quali peraltro alcuni gionalisti erano già a conoscenza, avendo avuto a disposizione del materiale anni prima e mai utilizzato. Questo contribuisce a caratterizzare alcuni giornalisti non come eroi alla ricerca della verità, distaccandosi dal classico film sul giornalismo d'inchiesta.

Un successo annunciato

Il successo di questo film non è dovuto solamente all'ottima interpretazione degli attori (fra cui Micheal Keaton spicca per l'aderenza al ruolo), ma anche perchè vuole essere un film di denuncia su un tema ancora e purtroppo decisamente attuale.

L'inerzia delle alte cariche pubbliche e clericali, di fronte agli abusi, viene fermamente condannata. Anche durante la cerimonia per l'assegnazione degli oscar, del resto, i produttori del film hanno fatto appello a Papa Francesco, affinchè gli abusi commessi dai sacerdoti non vengano più coperti, col pretesto di salvare la fede e la fiducia nella chiesa cattolica.

E' bene ricordare, comunque, che il Papa ha in più d'una occasione dichiarato di essere consapevole del problema, inserendo anche nuovi delitti contro i minori nel codice penale vaticano poco dopo la sua elezione.