La nuova pubblicazione di Albert Espinosa sembra indirizzata a tutti coloro che, in qualche occasione e almeno una volta, abbiano detto “Questo viaggio mi ha cambiato la vita!”. Ma, non si sentano esclusi gli altri: questa narrazione, “La notte in cui ci siamo ascoltati”, è rivolta anche a loro, quelli che aspettano di farlo quel viaggio. Insomma, l’educazione sentimentale di un adolescente è un tema che tocca tutti, visto che ancora e per fortuna, nessuno ha inventato il passaggio diretto infanzia/età adulta. È indubbio che Albert Espinosa abbia una particolare capacità di trattare la psicologia del mondo giovanile.

Di quest'autore si ricorda il fenomenale “Braccialetti rossi”, il quale, soprattutto nella trasposizione televisiva, ha ricevuto l’attenzione di una sterminata platea di ragazzi. Comunque, sarebbe riduttivo accostare il nome di questo scrittore al solo universo giovanile. La sua scrittura, infatti, riceve anche il plauso di generazioni di età diverse e che non hanno mai dimenticato quell'avventurosa stagione.

I temi del libro

“La notte in cui ci siamo ascoltati” è caratterizzato dall’argomento/viaggio. Nello specifico, il viaggio di Dani – questo il nome del protagonista – consiste nella classica gita scolastica. Va da se che, il tema del viaggio, apre significazioni metaforiche di ampio respiro: la gita prima di essere uno spostamento geografico da un posto all’altro, è avanzamento di esperienzeda un punto della propria vita a un altro.

Da ciò deriva che quel viaggio, quella gita, diventa il ponte che inaugura e segna la vita del protagonista. A questo tema centrale se ne affiancano altri: il desiderio, l’incertezza che un nuovo ‘luogo’ esprime e incute, l’amore e, perfino, la frustrazione.

“La notte in cui ci siamo ascoltati”, la trama

Il romanzo – già disponibile dal 28 aprile 2016 – tratta di Dani, ragazzino a un passo dai diciotto anni.

Il giovane, con la sua classe e i suoi insegnanti, parte per la Repubblica Dominicana. Dani si appresta al viaggio con un inconfessato progetto: diventare membro del gruppo dei ragazzi più ammirati della sua scuola. Per raggiungere questo traguardo deve, durante la gita, far breccia nelle simpatie di David. Quest’ultimo è il Numero Uno dei ragazzi più popolari.

Ma, non c’è solo questo da portare a casa, come bottino del viaggio. Per il quasi diciottenne è anche l’occasione di sperimentare se stesso, di fare ricerca su se stesso. Mettere a fuoco la propria identità sessuale. E, proprio in riguardo a quest’ultimo tema, in “La notte in cui ci siamo ascoltati”, viene trattato anche l’aspetto del ‘proibito’, più precisamente, un bacio tra il protagonista e il compagno più affascinante. Ma, in questo testo, non c’è voglia di provocazione a tutti i costi, piuttosto è rintracciabile il tentativo di descrivere gli esperimenti che portano alla maturazione umana.