Nuove scoperte archeologiche nella basilica della Natività di Betlemme. La campagna di restauro avviata da alcuni anni nella chiesa che sorge sul luogo in cui per tradizione si ritiene sia nato Gesù ha riportato alla luce alcuni elementi che risalgono al periodo costantiniano e alle epoche successive: si tratta di un mosaico raffigurante un angelo e di alcuni reperti lignei decorati che dovrebbero appartenere all'edificio di culto di Giustiniano.
Nei giorni scorsi l'équipe di restauratori italiani che opera nella basilica di Betlemme ha trovato, coperta da uno strato di intonaco, la figura angelica realizzata con tessere in oro e madreperla: si pensava che la rappresentazione di questo angelo, il settimo rivolto verso la mangiatoia in cui nacque Gesù, fosse andata distrutta insieme a gran parte della decorazione musiva della chiesa e della grotta della Natività.
L'individuazione di questa raffigurazione è avvenuta per caso: una delle restauratrici stava usando un apparecchio specifico, la termocamera, su una parete e, rimuovendo lo strato superficiale ha trovato una parte di quello si è rivelato essere il volto dell'angelo. Il recupero del mosaico è consistito nella rimozione dell'intonaco e del gesso che ricoprivano la decorazione: in questo modo l’angelo, di oltre due metri di altezza, è tornato al suo antico splendore.
Tra gli altri oggetti ritrovati nella basilica di Betlemme ci sono anche delle strutture di legno di reimpiego posti all'interno degli architravi che sostenevano la copertura della chiesa di Giustiniano: questi reperti sembrerebbero essere più antichi dell'edificio di culto fatto costruire dall'imperatore bizantino e potrebbero riferirsi addirittura all'epoca di Costantino, ma sarà solamente il carbonio 14 a confermare quest'ipotesi.
Inoltre, il comitato per il restauro della basilica della Natività ha istituito una raccolta fondi per sistemare le colonne giustinianee presenti nella chiesa: si tratta di elementi architettonici, sormontati da capitelli, alcuni dei quali presentano decorazioni colorate e ritratti di santi. Un importante intervento di recupero del patrimonio artistico della Terra Santa che ha un costo di oltre 2 milioni di euro.