Il treno Italicus racconta di una delle numerosi stragi avvenute negli anni di piombo, quando in molte zone venivano piazzati ordigni per la lotta politica. Un esempio è la strage della stazione di Bologna, dove morirono tantissime persone. Qui fortunatamente il bilancio è stato di sole 12 vittime, ma anche solo una persona che perde la vita in un atto di terrorismo, è qualcosa che non deve accadere. Rappresenta qualcosa che lascia nel cuore e nell'animo della gente un segno indelebile che rimarrà lì fermo nella memoria per tutta la vita. Quello del Treno Italicus è stato accertata come un Attentato terroristico di matrice fascista, come quello dei 7 treni fatti esplodere nel 1969.

Evitata una strage di dimensioni più grandi

Il treno Italicus deve la sua limitata tragedia al fatto che, come oramai è tipico dei treni, viaggiava con un lieve ritardo. Infatti l'ordigno era stato studiato perché esplodesse nella galleria dell'appennino, in modo che il fragore e la portata dell'esplosione fosse più ampia. Se fosse successo all'interno del sottopasso, tutto l'ambiente sarebbe divenuto una fornace senza uscita: si sarebbe compiuto così un assoluto massacro. Il ritardo ha fatto esplodere la bomba prima dell'ingresso nella galleria, e lo scoppio è stato limitato ad un solo vagone che ha preso subito fuoco. Nel rogo hanno perso la vita 12 persone. Il treno, con la forza di inerzia, riuscì a raggiungere la piccola stazione di San Benedetto Val di Sambro con una sola carrozza in fiamme.

Scattarono subito i soccorsi nella stazione, e i feriti gravi vennero condotti in ospedale, mentre i feriti lievi, prima di passare dall'ospedale, vennero curati sul posto.

Le vittime

Questi sono i nomi delle vittime che ricordiamo con un minuto di silenzio e riflessione; speriamo che questi fatti negativici insegnino qualcosa, in modo da creare un futuro migliore per i nostri figli e nipoti.

"Giulio China (57 anni), Carlo Gaiani (37), Angelo Scaglia (61), Giovanni Arnoldi (42), Luigi Meloni (57), Carlo Silva (71), Gerolamo Papetti (78), Carlo Garavaglia (71), Oreste Sangalli (49), Calogero Galatioto (37), Carlo Perego (74), Paolo Gerli (45), Pietro Dendena (45), Mario Pasi (48), Attilio Vala (52), Vittorio Mocchi, Eugenio Corsini".