Il ‘Theatre du Grand-Guignol’ nasce in un teatro a Parigi, in zona Pigalle, verso la fine del ‘800 ed era specializzato in spettacoli dell’orrore, macabri e cruenti. Ebbe però molto successo e chiuse i battenti agli inizi degli anni ’60, quando ormai il cinema aveva superato con i suoi effetti speciali quelli più rudimentali, ma per l’epoca efficaci, del teatro stesso.
Il Grand Guignol a Roma dopo 82 anni
La compagnia di teatro ‘Convivio d’arte’ di Milano ha riportato in scena le macabre storie del Grand Guignol e per la prima volta si è esibita a Roma, dopo 82 anni dall’ultima esibizione del Grand Guignol nella città eterna.
Lo scenario è il piccolo ma elegante ed accogliente Teatro Petrolini, nel quartiere Testaccio di Roma. Scritto e diretto da Gianfilippo Maria Falsini Lamberti, ‘Contro l’amore: quattro storie finite male’ ripresenta la struttura originale di questi spettacoli, portando in scena quattro storie che dissacrano l’amore ed il romanticismo.
Quattro storie finite male
Sono andate in scena quattro storie: ‘La mia prima volta’, ‘L’amore ai tempi del cinema muto’, ‘Anniversario di sangue’ e la ‘Schiaccianoci suite’, la trasposizione più fedele dello spettacolo originale del Grand Guignol. Cattiveria, odio, sarcasmo, scene sadomaso, tradimenti, violenza. Tutto ciò che può essere amore ed a favore del più puro e sincero romanticismo non è presente in scena.
Efficaci i costumi ed il trucco, che enfatizzano ancora di più l’atmosfera cupa e macabra dello spettacolo. Quattro storie unite da un filo conduttore, quelli che dovrebbero essere i passi per una storia d’amore per come la intendiamo noi comuni mortali, ma che invece sfocia nello screditare e demistificare il significato dell’amore e della passione: il corteggiamento, il fidanzamento, il matrimonio ed il tradimento.
Tutti passaggi conditi da una divertente e simpatica interazione con il pubblico, che è invitato ad insultare e criticare gli attori dalla voce narrante e filo conduttore dello spettacolo Gianfilippo Maria Falsini Lamberti, vestito da vampiro, come se fosse l’antitesi del Virgilio che accompagna Dante nella sua discesa negli inferi.
Perché l’inferno è il territorio e la casa del Grand Guignol, dove attinge forza ed ispirazione per ipnotizzare e rapire lo spettatore per due ore di gradevole intrattenimento. Viva la cattiveria e l’odio, abbasso l’amore!