Non ha solamente rivoluzionato il Cinema horror alla fine degli anni Sessanta, ma ha inventato un genere a parte, quello dei morti viventi; george romero è riuscito a creare un universo originale nel cinema dell'orrore codificando una figura, quella dello zombie, che proviene dalla mitologia voodoo e facendone uno specchio, di volta in volta, dei cambiamenti sociali o della malvagità umana. Effettivamente, i suoi non sono solo i classici film con i morti viventi che assediano i protagonisti che si devono a loro volta salvare, ma sono storie ben costruite in cui il regista ha sempre avuto la notevole capacità di inserire le sue riflessioni sulle paranoie dell'America profonda, il consumismo, la follia bellica oppure gli emarginati, arrivando a picchi creativi impensabili per i film horror con acute riflessioni sociali, religiose o persino struggenti.

Raramente, proprio come nei suoi film, lo spettatore prova genuinamente il terrore di trovarsi in un mondo in preda al caos e l'anarchia.

La critica

Consapevole, appunto, delle grandi potenzialità del genere, Romero si è quindi scagliato, in una recente intervista, contro la serie tv "The walking dead" e il film "World war Z" che, a suo dire, avrebbero completamente rovinato i film sui morti viventi; non solo, ma il regista ha addirittura sostenuto di non aver più l'ispirazione necessaria per produrre il suo prossimo film, definito uno "zombie noir", proprio perchè il genere è stato annacquato da queste produzioni. "A causa di "World war Z" e di "The walking dead" non riesco più a fare uno zombie movie che dovrebbe essere sociopolitico - ha dichiarato - una volta riuscivo a farli mostrando le azioni degli zombie e inserendoci dei sottotesti, ora non posso più farlo!

Ormai appena si pensa agli zombie, immaginiamo i milioni sborsati da Brad Pitt". Nel 2007 aveva riscosso un buon successo con "Diary of the dead", così i produttori lo costrinsero a girare "Survival of the dead" in fretta e furia senza un'idea precisa: ""Diary of the dead" rifletteva sulla mania social dei nostri tempi, quindi non avevo altro da dire sull'argomento.

Pensai quindi di tornare alle premesse originali e feci "Survival of the dead" come fosse un western; non piacque a nessuno e allora un altro progetto finì accantonato. Poi è uscito fuori "The walking dead" ed ora è impossibile fare film di zombie con un minimo di sostanza; ci devono essere solo i morti viventi che fanno casino e non è il mio genere".