Quest’anno la capitale della cultura italiana era Mantova dove a fine ottobre si è tenuto il festival Vintage. E iIprossimo luglio ci sarà il concerto di Elton John, nell'unica data confermata. La prossima capitale culturale d’Italia sarà Pistoia. Nel 2019 tocca aMatera, scenario del film IlVangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini che sarà addirittura la capitale europea.
Quale città sarà scelta per la mission di porre la sua storia, le sue tradizioni. la sua bellezza artistica come volano per l’economia, fra due anni, nel 2018, ricevendo un milione di euro dal governo?
Tra lequattordicicittà, non capoluoghi di provincia, candidate a capitale culturale c’è anche Settimo Torinese dove si è da poco svolto il festival sulla Tecnologia innovativa.
La sua nomination ieri sera è stata accompagnata da una provocazione nell’aulico Circolo dei Lettori di Torino. Con i contributi video dell'attriceLaura Curino e del registaGabriele Vacis, l’assessore alla cultura della città che si trova tra Milano e Torino, Elena Piastrainsieme con l'assessore regionale alla cultura Antonella Parigi ha riflettuto sul passaggio che un'oculata urbanistica ha portato l'hinterlandda zona industriale a periferia urbana sostenibile.
A Settimo e dintorni fabbriche dismesse e riqualificate sono vicine a chiese del Cinquecento.
Un'esempio è L'ecomuseo del Freidano. Il titolo dell’incontro di ieri sera in centro città era La periferia non esiste! C’erano anche anche lo storico Leonardo Caffo, il docente Antonio Calafati, la teorica delle arti visive Anna Detheridge con gli architetti Cherubino Gambardella e Luca Molinari.
L'Aliano di Carlo Levi
A livello di regioni,vince la Sicilia con tre candidature, seguita dallaPuglia, dallaSardegna, dalVeneto, dallaCampania e dall'Umbria con due nomination.
Una delle cittadine concorrenti più agguerrite di Settimo è Aliano in Lucania, oggi Basilicata, nota per i suoi calanchi che ieri ha presentato a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale del Piemonte, la sua candidatura.
Un valido competitor, non solo perché è in provincia di Matera, fra due anni capitale europea della cultura, ma soprattutto perché descritto da Carlo Levi nel romanzo neorealista Cristo si è fermato a Eboli.
Il testo di Carlo Levi fu trasformato in film nel 1979 da Francesco Rosi, regista scelto per la rassegna Osservare il reale al Museo nazionale del cinema. Nel film Gian Maria Volontèrecitava la parte del pittore e scrittore in esilio.
Oggi i patrocinatori della candidatura di Alianoa capitale della cultura sono a Firenze dove Levi ha scritto il romanzo che è la sua opera principale e dove ha diretto La Nazione del Popolo, organo del Comitato di Liberazione nazionale durante la Resistenza. Ad Aliano lo scrittore e pittore antifascista torinese era al confino, individuato tra gli esuli a Parigi dalle spie dei servizi segreti dell’Ovraprima della Seconda Guerra Mondiale.
Dai tempi di Cristo si è fermato ad Eboli il centro lucano è molto cambiato.
Bandisce un premio letterario intitolato a Carlo Levi. È sede di un Parco letterario e di una rete museale alla base del festival di paesologia, ideato dallo scrittore Franco Arminioalla quarta edizione. Da tempo si fa promotore del Parco Naturale del Vulture. E ora si propone come sede di un convegno nazionale dal titolo Aliano capitale dei paesi di confino che vedrà il coinvolgimento dei paesi italiani che furono luoghi di libertà limitata durante il periodo fascista. Una provocazione all'altezza di quella settimese ieri al Circolo dei Lettori.