Freddie Mercury, chi non rammenta questo grande cantante e artista del palcoscenico, che quasi 25 anni fa ci ha lasciato in ricordo tutte le sue canzoni più belle e interpretate in 22 anni di incredibile carriera. Il vero nome della 'prima voce' dei queen era Farrokh Bulsara, nacque in Zanzibar il 5 settembre del 1946 e fondò il gruppo rock britannico nel 1970 quando aveva appena 24 anni. Della Band fu l'idolo incontrastato fino alla morte, che avvenne per malattia il 24 novembre del 1991, ad appena 45 anni. Il suo talento e l'imponente voce, sono state così 'grandi' da avergli fatto conferire dalla rivista britannica di musica e cultura, nel 2009, il primo posto in assoluto delle voci rock più belle al mondo.
Nell'anno della sua morte fu scoperto l'asteroide 17473 e in occasione del giorno del 70° compleanno, Brian May, chitarrista del gruppo, comunicò che il 4 settembre, l'Unione Astronomica Internazionale che ha compito di assegnare il nome ai nuovi corpi celesti, avrebbe aggiunto all'asteroide 17473 il nome di Freddiemercury.
In onore di Freddie Mercury
Oggi, a distanza di 25 anni dalla sua scomparsa, esce un memoriale a lui dedicato e titolato "Somebody to Love: The Life, Death and Legacy of Freddie Mercury". Il libro è stato scritto da Mark Langthorne e Matt Richards, per raccontare e far conoscere al mondo gli ultimi anni di vita e malattia del grande cantante dei Queen. Yahoo Music, uno dei più grossi fornitori musicali, ha voluto comunicare in esclusiva all'uscita, una parte estratta dal libro dove si racconta come Freddie annunciò la malattia al resto del gruppo: "Guardate, probabilmente avete capito e per quanto ne so non ci sono cure; ho solo poco tempo a disposizione, voglio continuare la mia vita com'è, facendo dischi.
Nessuno deve sapere e nessuno, da questo momento in poi deve parlarne"; e terminò la sua 'confessione' agli increduli amici che lo ascoltavano, dicendo, "E' tutto".
Il silenzioso accordo, fino alla morte
Così venne messo tutto a tacere; la band accettò quel silenzioso accordo permettendo al mondo di ascoltare, senza 'alcuna pena', il grido di una voce rock capace di comunicare emozioni.
"Freddie Mercury sapeva che rendere pubblico di avere l'AIDS", fattore che lo portò a sviluppare una grave forma di broncopolmonite, "avrebbe portato la sua vita a diventare un circo", riferisce Brian May in una parte del libro dedicata dai due autori. "Era una persona molto forte e ha sempre avuto il controllo del suo destino", prosegue; "Nessun dramma o lacrime, ma è stato difficile guardare questo incredibile talento, nel pieno della vita, disfarsi lentamente e sentirsi impotenti".
La stampa cercò sempre di rubare questa parte intima della sua vita e solo ora, con l'uscita di questo memoriale, potrà confermare i dubbi che avrebbe voluto anticipare al grande pubblico. In seguito al successo che certamente avrà il libro, ci aspettiamo un film che racconterà la vita di Freddie Mercury.