Neil Young oggi festeggia il compleanno numero 71. L'artista è parte integrante della storia del rock 'n' roll. Un artista eclettico, capace di passare da ballate acustiche dal sapore tenero e malinconico a ritmi sostenuti che sfiorano il punk.
Di origini canadesi - il padre era un cronista sportivo e la madre aveva nel sangue il ricordo della Francia - inizia a suonare giovanissimo mettendo su diverse garage band per scrollarsi di dosso un'infanzia tormentata dalla malattia e dal divorzio dei genitori. Si fa conoscere al grande pubblico con i Buffalo Springfield e raggiunge il successo prendendo parte alla storica formazione Crosby, Still & Nash.
Da lì in poi Young si è sistematicamente guadagnato il proprio posto nell'Olimpo del rock 'n' roll grazie a canzoni impegnate e uno stile 'grezzo' che mette a nudo tutta la sua poesia. Una poesia che dura da 71 anni e che non ha la minima intenzione di finire.
Poeta bucolico e padrino del grunge
A vederlo, Young appare un tranquillo gigante di campagna, di quelli che vivono isolati da tutto e da tutti alla ricerca di una pace interiore che si cela nella natura incontaminata e nel silenzio della notte. Eppure il nostro è una personalità affatto tranquilla e basta vederlo sul palco per capirne il motivo: chitarre disorte e una voce non sempre precisa, ma che arriva dritta al cuore di chi ascolta.
Il rock parte da qui, dalla pancia, poi sale al cervello. E allo stesso tempo la sua musica è anche quella tranquillità bucolica fatta di melodie acustiche e riff malinconici. Una sorta di doppia personalità che ben si esprime nelle dicotomia poeta bucolico e padrino del grunge.
Quest'ultimo appellativo gli fu attribuito in seguito al suicidio di Kurt Cobain le cui ultime parole furono quelle di una canzone di Young: "It's better to burn out than to fade away".
Ed ecco allora come non sia motivo di stupore la magnifica convivenza di brani come Hey Hey, My My e Rockin' in the Free World, riportata in auge dai Pearl Jam, con Silver & Gold oppure Philadelphia scritta per la pellicola omonima di Jonathan Demme.
Un nuovo album in arrivo a dicembre
Young oggi di anni ne ha 71 e alle spalle una carriera solida che ha lasciato il segno su più di una generazione.
Troppo, per uno come lui? Niente affatto. Sta infatti ultimando il suo ultimo lavoro discografico, il 38esimo per la precisione.
Il disco si chiamerà Peace Trail e sarà caratterizzato da atmosfere acustiche e da una marcata impronta sociale come dimostra il singolo lanciato lo scorso settembre, Indian Givers, in cui Young si schiera nuovamente dalla parte dei Nativi Americani contro la costruzione dell'oleodotto Dakota Access Pipeline. E allora è proprio il caso di dirlo: "Hey Hey, My My, Rock and Roll will never die".