Non siamo soli nell’Universo e probabilmente non lo siamo mai stati. Mentre gli scettici credono che gli avvistamenti UFO siano solo dei fenomeni “moderni”, dovuti alle influenze cinematografiche, a errori di valutazione di velivoli sperimentali (o semplici droni) e a “isteria di massa”, c’è chi ritiene invece che siano un fenomeno molto, molto più antico. Secondo i teorici della cospirazione, ci sarebbero sufficienti elementi in antichi dipinti che dimostrerebbero come gli alieni avessero fatto visita al nostro pianeta già prima dello sviluppo della tecnologia.

I critici d’Arte ci tengono a sottolineare che molte sono le interpretazioni che possono essere attribuite a un’opera, ma secondo i sostenitori della teoria aliena alcuni dipinti lasciano davvero poco all’immaginazione.

I misteriosi oggetti nei dipinti

Nell’Annunciazione con Sant'Emidio di Carlo Crivelli del 1486, è visibile in alto a sinistra un oggetto di forma discoidale dal quale fuoriesce un raggio di luce verso la Vergine Maria. Secondo i critici non si tratterebbe nient’altro che di un gruppo di angeli, ma secondo i cospiratori invece siamo di fronte ad un principio di “abduction” come spesso è stato descritto. Un altro dipinto significativo risale al 1803, quando nella provincia di Hitachi in Giappone, fu rinvenuto un misterioso oggetto.

L’avvenimento è stato dipinto da tre autori differenti. L’oggetto fu ritrovato da alcuni marinai e, secondo le testimonianze, aveva delle strane iscrizioni che risultavano essere indecifrabili. La presunta astronave aveva una dimensione tale da poter contenere un uomo di piccole dimensioni. Il dipinto è conosciuto come Ume No Chiri.

Benché ci siano molti casi simili, uno dei più dibattuti è sicuramente quello della Madonna con San Giovannino, dove alle spalle della Vergine in alto è visibile un oggetto discoidale. Sullo sfondo è possibile notare un pastore con il suo cane guardare proprio in direzione dell’oggetto. E’ possibile vedere i particolari delle citate opere nella galleria fotografica.

Sarebbe bello riuscire a dare una spiegazione certa per le “anomalie” presentate, ma purtroppo, trattandosi di opere d’arte, non esiste nessuno in grado di dirci con certezza cosa gli autori volessero realmente rappresentare.