Nel 2007 Ubisfot - la nota casa di videogiochi canadese - lancia un gioiello, primo di una lunghissima serie, che entrerà a fare parte senza esagerazioni della storia degli action-adventure: Assassin’s Creed. Reso disponibile per Playstation, Xbox e successivamente anche per sistemi Windows, diventa subito un successo mondiale.

Il protagonista è un giovane di nome Desmond che, dopo essere stato rapito si risveglia nei laboratori delle Industrie Abstergo a Roma, sdraiato su un lettino al quale è collegato un macchinario dal nome latino “Animus”. Ben presto Desmond scopre che è stato scelto da un gruppo di scienziati a causa del passato burrascoso del suo antenato Altair, membro di una setta di assassini vissuto in Terra Santa ai tempi della Terza Crociata.

Grazie all’Animus, in grado di scavare tra i ricordi dell’antenato dal DNA del giovane, gli scienziati riuscirebbero a carpire informazioni segrete trasformate e proiettate dal macchinario stesso in immagini reali. Inizia così nel 1191 il lungo e avventuroso viaggio del nostro Altair tra antichi simboli e artefatti, saraceni, pericolosi Templari e polverose bancarelle di Suq.

Un assassino sul grande schermo.

Lo scorso 4 Gennaio è uscito al Cinema - chissà magari un giorno se ne potrebbe fare una serie tv per il piccolo schermo - dopo una lunga attesa l’omonimo film del gioco. Volutamente ambientato nel 1492, anno diverso dal primo episodio della saga, con una location differente quale l’Andalusia, presenta delle piccole discrepanze dalla sua versione videoludica.

Ed è così che Desmond diventa Cal, ed Altair lo spagnolo Aguilar. La trama però rimane più o meno la stessa come lo “scopo del gioco”: il ritrovamento da parte del nostro Assassino della mela dell’Eden prima che siano i cattivi di turno, i Templari, ad impossessarsene.

Ad interpretare Aguilar, un bellissimo e cattivissimo Michael Fassbender, già visto in diversi episodi di X-Men, accanto ad una affascinante Marion Cotillard nei panni della Dottoressa e brillante scienziata Sofia, figlia di un incredibile ed inossidabile, come sempre, Jeremy Irons.

Una trasposizione sul grande schermo decisamente riuscita attraverso la quale, i fans della saga possono rivivere le emozioni dei combattimenti corpo a corpo e all’arma bianca con l’utilizzo della peculiare caratteristica lama celata, gli inseguimenti acrobatici sui tetti con piroette, camminate sui muri e chi ne ha più ne metta, fino al decisivo “salto della fede”.