Mistero, tenebre e spettri hanno un fascino intramontabile. Contengono il gratuito stimolo del brivido, la curiosità umana per i fenomeni inspiegabili e il richiamo degli antri più profondi della nostra psiche. Soprattutto i fantasmi non cessano di creare interesse. Ognuno ha i propri, sotto forma di cari estinti, di minacce, di impronte del passato. Lo sapeva bene Horace Walpole, che con "Il castello di Otranto" (1764) lanciò il genere del romanzo gotico.

Lo sa bene anche Jennifer Radulovic. Nata a Milano nel 1978, è storica e divulgatrice. Ha conseguito un dottorato di ricerca in Storia medievale all'Università degli studi di Milano ed è cultrice della materia in Storia delle Istituzioni Militari presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore.

Ha collaborato con diversi atenei italiani e stranieri. A scopo divulgativo-culturale, ha fondato a Milano Il Circolo del Gotico (venerdì 17 giugno 2016).

"Le Novelle dei Morti" (Milano 2017, ABEditore) è una sua breve raccolta, contenente tre storie di fantasmi e di fenomeni paranormali. Essa inaugura la collana di ABEditore intitolata, appunto, "Il Circolo del Gotico". Sono rigorosamente ambientati nell''800, epoca d'oro dello spiritismo. E sono stati altrettanto rigorosamente scritti a lume di candela: metodo molto fecondo per il genere gotico. Le notti di Villa Diodati (1816), vacanze fra scrittori che generarono Dracula e Frankenstein, lo testimoniano.

Contenuti de 'Le Novelle dei Morti'

"Le Novelle dei Morti" comprendono tre racconti, dedicati ciascuno a una figura peculiare.

Come insegna E.T.A. Hoffmann nel suo "L'uomo della sabbia" (1815), il genere gotico non può rinunciare alla figura dell'ottico: è colui che permette di indagare meglio la realtà, correggendo i difetti di vista, ma che è anche in grado di creare illusioni... o fantasmi.

Ecco, dunque, che la raccolta si apre con "L'occhialaio di Dresda".

Nella Dresda dell'Ottocento, l'ottico ebreo Tobias Goldbaum esercita il proprio mestiere, trasmettendolo ai figli. Abilissimo nella fabbricazione di lenti, la sua specialità sono... "gli occhiali dei morti". Di cosa si tratta? I segreti della sua arte si rivelano, man mano, di natura non solo pratica...

La seconda novella è "La fioraia di Londra".

Ambientata nel 1883, è scritta sotto forma del diario di Montgomery Williams, impiegato. Dalla finestra del suo ufficio, può vedere il chiosco di Mary, fioraia dal cuor gentile e dalla bellezza preraffaellita. Si accorge così che la fanciulla di cui è invaghito, nei mazzi di fiori, nasconde misteriosi biglietti che sembrano di grande importanza...

Con "Il signor Colletti", l'epoca si sposta nel 1934. I fantasmi di cui si tratta in questo racconto non sono più gli spiriti dei morti, ma quelli dei personaggi letterari: "nati vivi, vogliono vivere", direbbe Pirandello. Soprattutto, al loro borioso e vanesio autore, hanno una verità propria da dire... e non sarà facile replicare a loro.

'Le Novelle dei Morti' all'interno del genere gotico

"Le Novelle dei Morti" si richiamano apertamente alle origini del genere gotico. Da esse, la Radulovic riprende la schiettezza dell'ispirazione - ma, soprattutto, la lucidità dello sguardo. Il protagonista e l'autore di un racconto gotico, come l'occhialaio di Dresda, non fanno altro che correggere il difetto di percezione che separa l'uomo dall'Aldilà. Tale difetto è il fatto... di essere vivi.