“La tenerezza non si definisce, ultimamente Papa Francesco ha parlato di tenerezza, unica via che ti porta alla felicità, abbiamo bisogno della tenerezza per schiacciare l’ansia”. È così che commenta il titolo del suo ultimo lavoro il regista Gianni Amelio, presentato questa mattina a Roma, “La Tenerezza” sarà nelle sale dal prossimo 24 aprile.
Un cast d’eccezione: Giovanna Mezzogiorno, Elio Germano, Micaela Ramazzotti, Greta Scacchi, Maria Nazionale e il superbo Renato Carpentieri. Sullo sfondo di una Napoli caotica, nel centro della città, in un bel palazzo antico, vive l'anziano Lorenzo, avvocato un tempo famoso, ora caduto in disgrazia.
Carattere bizzarro, burbero, Lorenzo ha un pessimo rapporto con i figli e non si accorge neanche di quanto Elena, la primogenita ne soffra, a differenza del fratello Saverio, che se ne frega. Lorenzo sembra voler bene solo al nipotino Francesco.
Accade però qualcosa di inaspettato, il vecchio avvocato fa la conoscenza dei nuovi vicini di casa, una giovane coppia, Fabio e Michela, arrivati a Napoli insieme ai loro due bambini, dal profondo nord. Lorenzo diventa uno di famiglia, la solarità e la dolcezza di Michela riescono a sciogliere il cuore del ruvido vicino, che trascorre intere giornate con i nuovi arrivati, dando lezioni di cucina alla ragazza e consigli al giovane padre. L’equilibrio dei protagonisti viene però sconvolto da un feroce evento.
Basterà un po’ di tenerezza a ridare conforto e speranza?
Film delicato e complesso, attori magistrali, probabilmente troppo lungo, si perde in alcuni punti, ma recupera nel finale. Un film da vedere, per i più attenti, è possibile notare un chiaro riferimento a “Ladri di biciclette” di Vittorio De Sica, riferimento confermato dallo stesso Amelio durante la conferenza stampa.
"Mi sono ispirato al coraggio e all'impulso del bambino di prendere la mano di un padre bastonato", spiega il regista.
"È la prima volta che in un mio film c'è un protagonista che ha la mia stessa età - racconta Gianni Amelio -. Ma non per questo - La Tenerezza - è un film autobiografico. Osservare da vicino qualcuno che sta all'opposto di noi nel modo di pensare e di sentire, può aiutarci a capirlo meglio.
Forse è un atto di fiducia che rivolgo a me stesso e anche agli altri, quello di vivere i nostri anni difficili sbagliando per debolezza, non per scelta. E ostinarsi a voler bene, nonostante tutto".
Due i principali punti di forza de “La Tenerezza”: la bravura degli attori e la “napoletanità” che tocca il cuore e sfiora l’anima.