Milo Smith (o, per i fan più affezionati, Milo il Rapper) è nato nel 1990 a Torino, dove è anche cresciuto. I suoi genitori sono arrivati in Italia dal Congo a metà degli anni Ottanta. Milo ha ereditato la passione per il rap dal fratello maggiore, che faceva il DJ durante le serate Black/RnB di Torino, verso la fine degli anni '90. Attualmente, è un rapper emergente; il suo ultimo EP s'intitola "Lettera di motivazione". Di questo e di altro Milo ha voluto parlarci in un'Intervista.

"Sono molto entusiasta d'aver l'opportunità di poter proporre la mia musica grazie alla rete, perché è un mezzo col quale ognuno può trovare la propria nicchia e crearsi un suo seguito" ha dichiarato.

"L'altra faccia della medaglia è che tutta questa accessibilità rende molto difficile emergere e far conoscere la propria musica, in quanto, giustamente, ci sono molti artisti che si propongono.

E' anche vero, però, che dieci anni fa, salvo avere a disposizione budget importanti, era impensabile autoprodurre e promuovere con successo progetti musicali. Oggi, soprattutto nel campo della musica Rap, si possono ottenere ottimi risultati. All'estero, questo è già la norma; negli ultimi anni, questo trend sta prendendo piede anche in Italia."

Pop, hip hop e Michael Jackson

Interrogato sui propri modelli, Milo ha nominato subito l'immortale Michael Jackson, il re del pop. Però, essendo cresciuto con un fratello DJ, è stato esposto fin da bambino a tutta la scena del rap italiano, nella cosiddetta "Golden Age", negli anni '90.

"Le mie radici sono lì, nella cultura Hip-Hop".

"Per quanto riguarda i suoni della mia musica, prendo ispirazione principalmente dalla scena rap made in USA odierna. Da un po' di tempo a questa parte, sto sperimentando anche generi diversi, come la musica afro, l'elettronica EDM e il jazz. Uno dei lati positivi dell'essere cresciuto negli anni '90 è che la scelta era tra MTV e la radio; questo costringeva ad ascoltare più generi.

Questa abitudine mi ha reso molto aperto musicalmente."

Vita, giovani e lavoro nell'opera di Milo Smith

Per quanto riguarda il rapporto fra musica e vita, Milo ha affermato: "Cerco sempre di trarre ispirazioni dalla vita di tutti i giorni e da quello che vedo intorno a me. Penso che, per arrivare alle persone, essere autentici aiuti parecchio - ovviamente, mettendoci il giusto pepe.

Si tratta pur sempre di canzoni e la gente vuole essere intrattenuta. Comunque, il tutto nasce sempre dalla vita reale, che si tratti di una discussione con un amico o di un fatto di cronaca."

Volendosi riagganciare all'attualità, è naturale che i testi di Milo trattino un tema molto scottante del giorno d'oggi: giovani e lavoro. "Il titolo del brano 'Hunger Games' rimanda a questo film, in cui i protagonisti vivono in una società malata che li costringe a combattere in un'arena come gladiatori per guadagnarsi la libertà. Ho voluto mettere in luce i meccanismi del mondo del lavoro, al quale per noi giovani (come si sa) è molto difficile accedere.

Questa difficoltà, unita al consumismo che che ci porta a voler possedere e guadagnare sempre di più, può portare a un clima di tensione e conflitto.

Nello specifico, il videoclip mostra un fantomatico colloquio di lavoro dove i concorrenti sono pronti a tutto, anche a 'giocare sporco', pur di ottenere il posto fisso. In un certo senso, combattono per la propria libertà e indipendenza economica, come gli sfortunati protagonisti di 'Hunger Games' ".

Entusiasmo, multiculturalità e mente aperta

In "Lettera di motivazione", si mostrano invece i lati positivi del rapporto fra giovani e lavoro: l'entusiasmo e l'apertura mentale. Milo dipinge in modo favorevole il proprio essere figlio di immigrati. "Penso che avere diverse influenze culturali, o comunque viaggiare e conoscere culture diverse dalla propria possa solamente arricchire e aiutare a comprendere il mondo in cui viviamo. Questo è ancora più vero oggi che, volenti o nolenti, siamo tutti connessi, anche per via della tecnologia."