I lavori di restauro del Mausoleo di Augusto sono finalmente ripartiti dopo settant'anni anni in cui il monumento versava in uno stato di perdurante degrado e abbandono. I lavori consentiranno la valorizzazione e la fruizione del monumento e segneranno la riapertura al pubblico. Le opere prevedono la realizzazione di impianti di illuminazione (che si attiveranno al tramonto, creando effetti suggestivi), antincendio e sicurezza, nonché di recinzioni e arredi volti a consentire la musealizzazione. Il monumento aprirà al pubblico auspicabilmente nel 2019.

Alla presentazione di oggi dei lavori c'erano il sindaco di Roma, Virginia Raggi assieme al presidente della Fondazione Tim, Giuseppe Recchi e al vice sindaco Luca Bergamo. Ha suscitato qualche perplessità l'assenza del Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, di recente entrato in conflitto con la Raggi sul caso del parco archeologico del Colosseo.

La tomba di Augusto

L'opera costituisce la tomba in cui furono riposte le ceneri di Augusto e della sua famiglia per volontà dello stesso primo imperatore di Roma. Al ritorno dalla campagna militare in Egitto, conclusasi con la vittoria nella battaglia di Azio del 31 a.C. e la sconfitta di Cleopatra e Marco Antonio nel 28 a.C. Ottaviano Augusto volle dare inizio alla costruzione del Mausoleo nell’area settentrionale del Campo Marzio.

Strabone così lo descrive: "Il più notevole [tra i monumenti] è il cosiddetto Mausoleo, un grande tumulo di terra, innalzato presso al fiume [Tevere] sopra un'alta base rotonda di marmo bianco, tutto ombreggiato da alberi sempre verdi, fino alla cima, sulla quale era la statua di Cesare Augusto, in bronzo dorato".

La tomba è la prima per grandezza a Roma e la più grande tomba circolare conosciuta, più grande anche di Castel Sant'Angelo, ovvero il mausoleo dell'imperatore Adriano.

Il finanziamento

L'opera di restauro è stata finanziata grazie a un contributo di sponsorizzazione della fondazione Tim, la quale ha garantito un finanziamento di 6 milioni di euro. Giuseppe Recchi, presidente della fondazione, ha affermato che tale contributo è un caso di collaborazione virtuosa tra pubblico e privato.

Una seconda tranche di fondi di 2 milioni da parte di Tim consentirà successivamente di realizzare infrastrutture e servizi per la fruizione, incluse tecnologie 3D e pannelli disposti sulle cancellate che favoriranno una esperienza innovativa del sito.

Gli interventi e il restauro

Oltre agli interventi già citati che saranno effettuati nella seconda fase avviata il 31 marzo, si avvieranno anche i sondaggi archeologici per la fattibilità del posizionamento dei pilastri che dovranno sorreggere la copertura del Mausoleo.

Tali opere saranno l'occasione per dare nuova vita al monumento e consentire di raccogliere nuove testimonianze e evidenze stratificatesi nel corso dei secoli nel monumento, il quale può vantare una lunghissima storia di frequentazione e riuso da parte dell'uomo. Come ha infatti rilevato il sovrintendente capitolino Claudio Parisi Presicce: "Fino al 1936-1938 il monumento è stato sempre in uso e sono emerse altre scoperte nell'arco dei lavori ancora in corso".