La banca centrale della Repubblica Ceca ha deciso l’altro giorno di abbandonare l’agganciamento all’euro e di far fluttuare la corona liberamente sul mercato, seguendo la legge della domanda e dell'offerta. La decisione viene due anni dopo l’abbandono da parte del franco svizzero del cambio fisso con l’euro (in un rapporto di 1,20 franchi per 1 euro). Allora la decisione della Banca centrale elvetica determinò una rivalutazione improvvisa della divisa svizzera.

La decisione di Praga

La decisione della Banca centrale ceca di rimuovere il cambio fisso (27 corone per ogni euro) giunge dopo un lungo periodo di ancoraggio tra le due monete, deciso in una fase (siamo nel 2013) in cui la deflazione minacciava una eccessiva rivalutazione della corona ceca.

Per stabilizzare la valuta, la Banca centrale decise di mantenere momentaneamente l'ancoraggio con l’euro. Ma con un’inflazione tornata a risalire negli ultimi tempi, a seguito di un miglioramento del ciclo economico, l’istituto monetario ceco ha ritenuto di non proseguire una politica di aggancio forzato, divenuto ormai inutile, viste le spinte inflattive e vista l’adeguata forza della corona a sostenere una inflazione ormai al 2,5%.

La decisione ceca era prevista dal mercato e non ha determinato grossi squilibri sul mercato valutario.La divisa ceca potrebbe andare incontro tuttavia nel breve periodo a una fase di rafforzamento, per andare incontro in seguito a una progressiva svalutazione.

Lo sganciamento prelude all’abbandono dell'euro anche della corona danese?

La corona danese ha una lunga storia di ancoraggio valutario: è agganciata all’euro dal 2000 e precedentemente era stata fissata con il marco. Al fine di difendere il cambio fisso con l’euro la Banca centrale danese ha fatto ricorso, in occasione degli squilibri legati allo sganciamento del franco nel 2015, anche a tassi negativi al fine di scoraggiare l’afflusso di capitali esteri e mantenere il cambio al livello prestabilito.

Se la speculazione però dovesse tornare a farsi viva e se l’inflazione dovesse tornare a salire, un mantenimento dell’attuale equilibrio potrebbe essere messo in discussione. La Danimarca potrebbe così abbandonare il “peg” con l’euro e far sostenere autonomamente alla propria valuta la nuova spinta inflattiva. Dipenderà tutto dalla tenuta dell’economia e dall’andamento del ciclo economico, nonché dalla politica dei tassi, attualmente sotto il livello zero.

L'incerto futuro dell'eurozona

Tutto ciò si verifica a seguito di manifeste tensioni interne alla stessa area dell'euro, con diversi paesi che hanno minacciato di uscirne e Draghi che per la prima volta ha quantificato di recente il costo dell'uscita per l'Italia dall'eurozona. Anche uno studio di Mediobanca ha analizzato lo scenario del distacco dalla moneta unica per l'Italia.

Se anche la corona danese dovesse uscire dall’agganciamento con l’euro, sarebbe la terza moneta a sganciarsi nel giro di pochi anni. Ad oggi però, nessun paese membro dell'eurozona si è spinto mai ad operare una fuoriuscita dal sistema euro e ad attuare un ritorno alla propria valuta nazionale.