Prima giornata a Sorrento del Festival internazionale del Rinascimento, - "un'assemblea dell'Onu della cultura" come l'ha definito lo studioso Roberto Fendi - organizzata dal prof. Alfonso Paolella, responsabile del dipartimento "Tasso" dell'associazione "Studi tassiani". In apertura dopo i saluti istituzionali c'è stato anche il saluto di Marina Arias-Vikhili (Istituto Gorky di Mosca) che ha definito il recentissimo libro di Paolella "Le incisioni della Gerusalemme Liberata dal sec. XVI al XVIII (Edizioni Eidos)" , "un lavoro straordinario". La prima parte del seminario di questa mattina era incentrata sugli interventi del filosofo Remo Bodei (UCLA) con "Tasso tra Montaigne e Goethe" ed il critico letterario de "La Sapienza" Giulio Ferroni con "Il tempo della Liberata ed il percorso verso la fine".

Bodei ha interessato la vasta platea degli specialisti e studenti ricordando l'incontro che Montaigne ebbe con il sommo poeta sorrentino nel 1580 quando Tasso era unto di pazzia nell'ospedale di S. Anna a Ferrara ed il cui resoconto transfuse ne i suoi "Saggi". Montaigne vide Tasso "con dispetto" e senza commozione, perché addebitava al poeta il fatto di non avere saputo distinguere il mondo spirituale della poesia da quello più prosaico della realtà.

Ciò aveva portato Tasso all'autoesclusione vitale per non avere saputo dissimulare. Due secoli dopo il cortigiano di Weimar, Goethe, nella sua opera in cinque atti "Torquato Tasso (1790)" lo fa protagonista di un dramma addebitandogli il dato che non sia stato così duttile da "andare al di là del delirio": ossia di non avere capito che bisognasse, vivendo in una Corte come quella D'Este, "ben utilizzare gli strumenti della simulazione e dissimulazione".

Nell'intervento successivo di Ferroni è stata invece ripristinata con "la potenza e la forza del suo linguaggio poetico" la vera grandezza del Tasso che fu soprattutto poeta naturalissimo e pieno di una forza contrastante e vivissima di sapienza poetica. Ferroni ha parlato del doppio registro forza sempiterna/varia alternanza nel tempo della "Liberata" che ritroviamo anche diluito nella "Conquistata".

Il tempo è quello forte della morte che accompagna l'avventura in Terra Santa. Attesissimo nel pomeriggio l'intervento - via Skype - di Massimo Ciavolella (UCLA) con "Il potere dell'immaginazione" nell'opera poetica tassiana.