Nel giornalismo anglosassone si suole dire spesso “a bad news is a good news” per dire che le notizie che maggiormente colpiscono la pubblica opinione sono quasi sempre quelle che raccontano di qualche tragedia o di qualche losco affare. Un tempo avremmo detto che facevano vendere più copie, mentre oggi potremmo dire che producono più condivisioni. Di fatto, in questi giorni c’è una corsa di tanti programmi televisivi nazionali a scender giù a Siracusa per raccontare quei fatti di cronaca che hanno visto protagoniste negli ultimi mesi molte attività commerciali colpite da altrettante forme di intimidazione.

Ci auguriamo che le forze dell’ordine e gli inquirenti siano efficaci nell’offrire le risposte adeguate a "questa" Sicilia. Qualcuno ebbe a scrivere che lì dove la luce è più forte le ombre sono anche più scure e questo lato oscuro della nostra terra va perseguito e rimosso.

Non solo ombre

Ma aiutare la Sicilia significa anche non “ghettizzare” dentro un'unica chiave di lettura questa terra meravigliosa. Non a caso, l’attuale Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, figura esemplare per rettitudine, lanciò ad agosto la propria campagna elettorale attraverso una cartellonistica che metteva in risalto la caratteristica fisica del suo viso, il cosiddetto “pizzo” sul mento, con lo slogan “il pizzo che piace ai Siciliani”, facendo leva sull’orgogliosa volontà di sottolineare i gradi di luce e di calore che pure appartengono alla parte bella della Sicilia.

Per questa ragione, cogliamo lo stesso spunto per raccontarvi che in un piccolo centro ad ovest di Siracusa, Solarino, esiste un altro pizzo ancora che dovrebbe essere motivo di vanto e che merita di far parte di questa azione informativa di contro-cultura.

Il Museo di Solarino

Parliamo del Museo privato dei pizzi e dei ricami di Solarino (sito in via Machiavelli 11) che conserva un patrimonio unico nella nostra isola e racconta un pezzo importante della storia dell’emancipazione femminile nella nostra terra.

La straordinaria bellezza e la notevole quantità dei pezzi esposti testimoniano la passione nutrita dalla sua ideatrice e curatrice, la professoressa Lucia Mangiafico, che ha aperto le porte di questo luogo magico quasi quindici anni fa ormai. Purtroppo, l’originalità di questo sito non è pari alla sua notorietà, che merita di essere coltivata anche attraverso l’utilizzo dei nuovi canali di informazione offerti dalle nuove tecnologie.

La profondità della sua ricerca e la cura meticolosa che caratterizza la collezione di pizzi e merletti di cui scriviamo si uniscono alla sensibilità di fine educatrice con cui per tanti anni ha cresciuto generazioni di allieve e allievi che oggi sono cittadini maturi della nostra comunità. Lucia Mangiafico è un esempio di rettitudine e di rara cultura che in tempi come questi vale la pena sottolineare come esempio positivo nel nostro territorio.