Il 10 novembre 2017, alle ore 19:00, presso i locali di Studios, in Via Notarbartolo, 36 a Palermo, si inaugurerà la mostra intitolata "Progressioni Dissociative" di Marco Favata, organizzata e curata dalla Dott.ssa Graziella Bellone. La mostra, il cui ingresso è gratuito, sarà attiva fino al 25 novembre 2017, dal martedì al sabato, dalle 17:00 alle 19:00.

Dalle radici profonde dell'infanzia

In ogni fase dell'evoluzione umana, c'è sempre un principio, l'origine del tutto. Nel lavoro di Marco Favata, 14 acrilici mono o bi-cromatici dalla tecnica innovativa della "dissociazione", c'è quel profondo sentimento, quella percezione del ricordo che nasce proprio dalle sue esperienze in età infantile: in quei viaggi, in quella Barcellona, con la sua corrida ed i suoi tori inarrestabili e dalla schiena grondante di sangue, in quelle sensazioni che, in età adulta, si trasformano, si evolvono, diventano rappresentazione dissociata di una realtà a tratti scostante.

Da quelle sensazioni primordiali, innocenti e profondamente radicate nell'animo dell'artista nasce il percorso della dissociazione: un percorso grafico ed interpretativo che vuole scardinare le tradizionali impostazioni prospettiche, dislocandole verso diversi punti, ma mantendo connesse le allacciature tra i vari elementi compositivi del tutto. Il disordine diventa ordine senza perdere il suo senso, senza perdere di vista l'oggetto, ma lasciandolo fluire in ogni dove per poi riportarlo alla sua vera natura.

Nasce la "tauromachia" (l'epica lotta tra bovini e uomini. In questo caso, tra i tori e i toreri della Corrida in Spagna) che, da esperienza primordiale vissuta durante l'infanzia, si trasforma in espressione contrapposta di curiosità ed incomprensibile e penetrante irruenza, il cui senso profondo non può essere compreso appieno da una mente così giovane e, per questo, si dissocia e si scompone quasi a voler ricomporre il puzzle esperienziale non completamente elaborato.

Le rappresentazioni degli animali sulla tela, tutti bi-cromatici attraverso l'associazione dei colori primari del rosso e del blu in primis.

In seguito, alla tauromachia, si affianca la figura umana nella sua totalità ed essenzialità primordiale e, accanto ad essa, una maschera: simbolo di volontà, da parte dell'uomo, di voler vestire dei ruoli, anteponendo il suo apparire a dispetto del suo essere.

Una profonda indagine ed evoluzione introspettiva dell'artista che elabora il suo vissuto aprendo le porte all'interpretazione di quella che, nella sua espressione più straordinaria, l'estrema vivacità e veracità di un uomo dall'intuizione artistica geniale e dall'animo impetuoso come un Toro nell'Arena.