Il Festival della bellezza 2018, dopo il successo della passata stagione con circa 50.000 visite, ripropone un calendario ricco e stimolante con un'apertura di grande effetto. Si tratta del compositore sinfonico contemporaneo più influente, Pihilip Glass, che sarà al Teatro Romano di Verona per la sua unica data italiana: il prossimo 27 Maggio.

Concerto a 2 pianoforti

La grande particolarità di questo artista sopraffino è il minimalismo, ma sul palco sarà affiancato da nomi eccellenti, quali Maki Namekawa e Dennis Russel Davies che lo accompagneranno in un emozionante viaggio musicale che dura mezzo secolo.

Glass, oltre all'attività concertistica, ha "prestato" il suo talento anche ai commenti musicali per il cinema ed il teatro collaborando con le produzioni più prestigiose dell'intrattenimento. Ora la musica passa per il festival nella città veronese...

Dal Classico al Pop

Morgan, la voce storica dei Bluvertigo, va ad interpretare nuovamente la poesia di Fabrizio De Andrè. Chiunque si avvicini alla profondità dei testi e delle musiche del cantautore genovese sa di correre un grande rischio perché l'amore verso Faber, in molti casi, assume contorni al limite della religiosità e si rischia per molti fans una sorta di "lesa maestà" nei confronti di chi è considerato, un grande poeta prestato alla musica.

La dichiarazione d'amore più eclatante di Morgan nei confronti della musica di Fabrizio De Andrè avviene nel 2005 quando pubblica la sua versione di un disco del 1971, "Non al denaro non all'amore ne al cielo" riprendendo la copertina dell'originale.

Spoon River

Il disco di De Andrè, liberamente ispirato all'Antologia di Spoon River scritta da Edgar Lee Masters, è un viaggio tra le varie facce della natura umana in cui caratteri e caratteristiche vengono in qualche modo catalogate nel lavoro della persona o nella sua condizione sociale che dà il titolo alla canzone: Un matto, Un blasfemo, Un chimico, ma anche quel romantico personaggio incarnato dal Suonatore Jones.

Si tratta di una danza tra vizi e virtù raccontata in modo cinico, poetico ed emozionante, un marchio di fabbrica senza eguali nel cantautorato italiano.

Morgan, certamente, nella performance di Verona toccherà alcuni di questi personaggi, ma il concerto, strutturato esclusivamente per l'evento, va a ripercorrere anche le altre grandi canzoni di Fabrizio De Andrè come La guerra di Piero, Amico Fragile e magari anche quella "S'ì fosse Foco", inserita nel disco Volume III del 1968 e ripresa da un sonetto di un poeta senese del 1200 tanto ribelle quanto guascone che richiama più che un affinità caratteriale con Faber, Cecco Angiolieri.