Quello appena trascorso sarà ricordato come un anno da record per il più famoso degli appuntamenti musicali, il festival di Sanremo, che ha saputo far parlare di sé, oltre che per l'accusa di plagio a danno dei vincitori (Ermal Meta e Fabrizio Moro) anche per i suoi incredibili numeri. Che non si vedevano ormai da tempo e che sono stati commentati da più parti come degni degli anni d'oro della musica leggera del bel paese.
Tra le 20 canzoni dei Campioni, 5 esordienti e molti volti noti.
Nella sezione campioni 20 sono stati come di consueto i protagonisti.
Tra questi solo cinque però gli esordienti. Tra i fortunati che hanno solcato per la prima volta il palco del teatro Ariston i The Kolors, provetti vincitori di amici nel 2015 o ancora la "voce" Mario Biondi, considerato dai più come il Barry White italiano per via della sua vocalità bassa e suadente; nella categoria poi, anche un duo, già presente nella sezione nuove proposte del 2014 e che in questa edizione è stata presente come esordiente nella categoria campioni, quello composto cioè da Diodato e dal trombettista e produttore siciliano Roy Paci. I veterani sono stati comunque la maggioranza. In primis i Decibel, capeggiati da Enrico Ruggieri che vantano la più lontana partecipazione precedente, quella del 1980 in cui si sono esibiti in un brano ormai entrato a pieno titolo nella cultura popolare italiana: contessa.
A seguire Red Canzian, la cui ultima esibizione risaliva, come membro dei pooh, al 1990. Anno in cui il.gruppo saliva agli onori della cronaca un brano intramontabile come uomini soli.
Mai così bene dal 1999
In termini di share quello appena trascorso è stato uno dei migliori festival in quasi vent'anni di kermesse musicale.
La media delle quattro puntate si è attestata, infatti, a oltre la metà dei telespettatori totali, con un dato pari al 52, 16 e che conferma un'esibizione con numeri che non si vedevano ben dal lontano 1999. Anno in cui la conduzione di Fabio Fazio con Renato Dulbecco e Laetitia Casta avevano segnato il picco di oltre il 55% dello share.
A fare la parte da leone, ovviamente la finale, con un picco del 58,30% e una media di 12.125.000 televisori sintonizzati. É stata però più nel dettaglio proprio la seconda parte della serata conclusiva a segnare il punteggio più alto, quando in molti hanno fatto zapping per conoscere l'esito dell'ultimo testa a testa: quello tra il gruppo indie bolognese "lo stato sociale" e il duo - più volte chiamato a difendersi contro un accusa di plagio - composto da Ermal Meta e Fabrizio Moro. In quest'ultima, con gli occhi fissi sullo schermo televisivo, ben il 68,9% del pubblico, per un totale di circa 10 milioni di telespettatori.
50 -30 - 20. Il voto tripartito dei vincitori .
Per i vincitori il voto era composto da un triplice giudizio.
Quello della giuria popolare, che contava per un 30% del totale, a seguire quello della giuria degli esperti, venti percento, e infine il più importante: il giudizio dato del televoto. Con un importanza pari alla metà del valore finale nella scelta del migliore. La coppia Meta-Moro è stata premiata proprio da quest'ultimo con un ottimo 54,41% di preferenze dei televotanti, più del doppio dello stato sociale (22,10%) che con la loro "una vita in vacanza" sono riusciti a colpire solo una piccola parte del pubblico votante, e più del doppio di Annalisa, che si è aggiudicata solo la medaglia di bronzo. Pensare che la giuria degli esperti l'avrebbe scelta come vincitrice.
Il rammarico per i molti che speravano in un altro esito - ed erano in molti a giudicare dalle tante occasioni di sbottamento del pubblico in sala - e il già citato presunto caso di plagio che ha coinvolto la coppia dei vincitori non potranno certamente cancellare un Sanremo numero 68, che dati alla mano, ha dimostrato di poter ancora molto. Alla faccia di chi, negli anni trascorsi lo aveva definito un appuntamento ormai logoro, da pensionare.