L’Arte e la Psicologia, due mondi apparentemente lontani con nulla in comune oggi trovano un geniale punto di contatto nell’esposizione di Chiara Vorrasi, Fernando Mazzocca e Maria Grazia Messina: allestita nelle sale di Palazzo dei Diamanti (Ferrara) la mostra documenta come i dinamici autori futuristi riescano a riportare sulla tela i propri sentimenti. “Stati d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni” è il nome scelto dai tre curatori, che collega immediatamente i due autori futuristi con la loro psiche. Tra i diversi temi trattati dai due maestri del genere è gli altri artisti abbiamo l’amore intrecciato con la malinconia, la gioia e la paura, il tutto creando un nuovo linguaggio visivo sulla tela.

Protagonista del percorso futurista è Gaetano Previati, uno dei pionieri della pittura introspettiva e dell’espressione dell’io, mentre il collega Umberto Boccioni chiude l’esposizione.

Un contatto nuovo

I tre anni di progettazione e le generose collaborazioni di diversi musei da tutto il mondo e di collezionisti privati hanno reso possibile questa rappresentazione artistica che congiunge il dinamismo e l’io. Il futurismo e la psicologia, nascono negli stessi anni ed entrambi devono trovare un nuovo linguaggio per esprimere i loro contenuti e renderli accessibili a tutti; forse è anche questo che ha spinto alcuni artisti a progredire e lanciarsi nella nuova disciplina, creando il primo contatto tra due mondi intangibili.

L’arte nella terapia

Oggi grazie ad artisti come Previati e Boccioni l’arte e la psicologia trovano diversi punti in comune, sia sul versante dell’espressione artistica che sul versante della terapia. Oggi parleremo della seconda dimensione, ovvero come il pennello e la tela possono essere uno strumento formidabile per la cura dei pazienti.

Innanzitutto, è bene distinguere due ambienti di utilizzo: l’arte come forma di comunicazione e l’arte come forma di terapia. Nel primo caso l’arte viene intesa come il disegno, la forma di comunicazione che esclude ogni forma di comunicazione verbale; come la fotografia il disegno aggira i problemi di comunicazione dovuti a problemi mentali, timidezza del paziente o semplicemente quand’esso è solo un bambino.

La seconda forma di utilizzo dell’arte coinvolge sempre persone con problemi mentali, ma non necessariamente con problemi di comunicazione bensì con necessità di terapia: l’arteterapia oggi esiste ed è una forma d’intervento molto diffusa sul territorio, permette di interagire con più pazienti contemporaneamente andando a lavorare proprio sui loro sentimenti, sulla capacita di capirli, gestirli ed esprimerli. Forse questa forma d’intervento prende ispirazione dal genio artistico di Previati e Boccioni, e di come questi fossero stati in grado di portare i loro sentimenti sulla tela.