Un fenomeno talmente frequente da riempire ogni giorno le pagine dei quotidiani. Un fenomeno talmente imponente da meritare addirittura un neologismo: femminicidio. Col termine femminicidio, infatti, s'intende "qualsiasi forma di violenza esercitata sulle donne in nome di un'ideologia di matrice patriarcale, allo scopo di perpetuarne la subordinazione e di annientarne l'identità attraverso l'assoggettamento fisico o psicologico, fino alla schiavitù o alla morte". Un fenomeno tanto grave da meritare una Commissione Parlamentare apposita, di inchiesta sul femminicidio, appunto, nata nel gennaio 2017.

Questa Commissione ha tracciato la prima mappa italiana della violenza di genere, illustrandola all’Onu, in occasione della Commission on the Status of Women.

I dati Istat sono spietati: nel 2014, circa 4 milioni e 400 mila donne in Italia hanno subito abusi fisici o psicologi da parte del partner. Nel 2016 sono state uccise 149 donne, di cui 111 per mano di un componente della famiglia. Più di quattromila donne hanno denunciato violenze sessuali e quattordicimila hanno sporto denuncia per maltrattamenti. La Commissione ha anche presentato dati sui procedimenti giudiziari: la maggior parte delle indagini si chiudono entro un anno con una condanna. Molte denunce per violenza sessuale rimangono a carico di ignoti, mentre circa un quarto delle denunce presentate contro autori noti vengono archiviate.

A macchia di leopardo le percentuali di assoluzione: evidenziano che al sud gli autori presunti vengono assolti più spesso

Il cambiamento passa per il teatro: a Salerno ci prova Out of Bounds

L'orrore della violenza sulle donne non si ferma, i fatti di cronaca si susseguono senza sosta e senza lasciare respiro. Le cariche istituzionali, con Laura Boldrini in prima fila, chiedono un cambiamento radicale.

Ma come si cambia l'ideologia patriarcale di un paese? Le proposte si sono sprecate, come quella molto particolare del senatore Razzi, secondo cui riaprire le case chiuse avrebbe frenato il femminicidio. La vera risposta? Cultura, educazione, letteratura, cinema, televisione ed anche teatro.

A Salerno, Out of Bounds, la rassegna teatrale ideata e diretta da Licia Amarante e Antonella Valitutti, accarezza questo delicato tema e porta in scena lo spettacolo di teatro-danza "Euthalia-fiore che sboccia", che già ha fatto il pieno di applausi al MOA di Eboli lo scorso dicembre.

Lo aveva detto Antonella Valitutti durante la serata inaugurale: "ci auguriamo che Out of Bounds possa dare spunti di riflessione, da cui possano nascere soluzioni per le esigenze sociali". La fortunata rassegna, dopo il successo con "La paranza dei bambini", chiuderà questa IV edizione proprio con uno spettacolo dedicato alle donne. A metterlo in scena il prossimo 15 marzo alle ore 21:00 presso il S. Apollonia Space a Salerno è il LAAV Officina Teatrale, con la direzione di Viviane Cammarota, che si è formata con nomi dal calibro di Margherita Trayanova, Luigi Ferrone, Patrizia Manieri, Diego Watzke e tanti altri e che vanta un curriculum europeo.

Julian Beck e Judith Malina del Living Theatre, Alda Merini e Sibilla Aleramo: sono le loro voci che prenderanno corpo in "Euthalia-fiore che sboccia".

La vera protagonista, però, non sarà la violenza, perpetrata soprattutto da chi le donne dovrebbe amarle, bensì la loro “resilienza”, la capacità di rialzarsi, di schiudersi e aprirsi nuovamente alla vita, come un fiore che sboccia, e intraprendere un percorso più felice, libere da subordinazioni sociali e culturali, insieme a chi ne sa riconoscere davvero l’identità più intima e personale.

Nel corso della serata, inoltre, sarà assegnato il premio #OOB2018 Osservatorio Giovanile allo spettacolo che ha rappresentato meglio i temi affrontati da Out of Bounds 2018 (amore e sessualità, violenza e sistema delle regole, multiculturalità, riappropriazione di se stessi...). Durante la rassegna, infatti, un gruppo di studenti selezionati del Liceo Classico “Francesco De Sanctis” di Salerno, ha osservato ed esaminato gli spettacoli proposti dalle due direttrici artistiche e giovedì decreterà il vincitore.

Prima dello spettacolo, però, giovedì 15 marzo, allo Spazio L.A.A.V. alle ore 16:00, si terrà l’ultimo laboratorio dal titolo “Aria e luce viaggio creativo attraverso le emozioni”, protagonista e la scrittrice Giamila Fiorini. Costo del biglietto per lo spettacolo: 5 euro. Info e Prenotazioni: +39 3465906033 / +39 3779969033.