Grandi orizzonti e sassi lanciati contro i muri. Sono lo scenario di una prigionia senza sbarre per un giovanissimo marocchino di nome Adil che ha un sogno nel cuore: lasciare il suo paese e raggiungere l'Italia dove già suo padre è emigrato e lavora da alcuni anni. La storia è vera ed è divenuta il film documentario "My name is Adil" che sarà presentato il 9 marzo alle 20 al Cinema Citylife Anteo di Milano per inaugurare un tour che durerà fino al 31 maggio, dividendosi fra serate di proiezione nelle sale ed incontri con le scuole. Lo sguardo dovrebbe essere quello della solidarietà a chi è straniero e viene da lontano, ma questo lavoro va oltre la "deontologia" dei buoni sentimenti e mette in primo piano la conoscenza di realtà diverse da quelle che ordinariamente ci circondano e che s'inquadrano in una forza intrisa di dramma ma anche di paradosso buffo.

Il ragazzino che odiava fare il pastore e sorvegliare le pecore in un Marocco molto diverso da quello turistico, arcaico e privo di collegamenti con la rete elettrica negli anni Duemila, appena arrivato in Italia vede nella campagna di Udine proprio...delle pecore. Adil Azzab è oggi il giovane regista-attore del film nel quale, nell'ultima parte, impersona se stesso e che fa recitare il ruolo di lui bambino al fratello minore. Il documentario è una testimonianza che si snoda nella ricerca di un dialogo aperto con altri giovani e con il pubblico intero.

Tornare indietro è contrassegno di futuro

Adil, giovane adulto, sente il bisogno di recuperare le sue radici, di ritrovare un confine interiore e torna in Marocco con il bagaglio di chi "è stato straniero/è stato fratello" e con la convinzione che "se non sai da dove vieni/non sai chi sei".

Il "reportage" su vita, progetti, disperazione e speranze dilata la lente sul mondo, corregge il riflesso dell'indifferenza e diviene il punto fermo per ritrovare il presente e guardare al futuro. La serata del 9 marzo prevede numerosi interventi. Introduce la serata Franco Barbano di Unisona, distributore del film, e parteciperanno, inoltre, Anna Scavuzzo, Vicesindaco e Assessore all'Educazione e Istruzione e Paolo Limonta, Presidente della Commissione Educazione e Istruzione, Università e Ricerca, entrambi del Comune di Milano, insieme a Emanuele Nannini, Vicedirettore dell'Ufficio Umanitario di Emergency, Alma Bonetti, Vicepresidente di Amnesty International Italia e Marta Valota, Direttrice Iscos Cooperazione e Sviluppo.

Sostengono, inoltre, l'iniziativa le Associazioni Bangarang ed Erculea, Cineclub Melies, Istituto Superiore Pacifici e De Magistris, Radio Deejay e Rai Radio3 "Hollywood Party", The Space Cinema, Uci Cinemas. Al termine del film è previsto il dibattito con Adil Azzab, Magda Rezene, Andrea Pellizzer, sul presupposto che "il cinema è immedesimazione per riconoscersi in un'identità multiculturale".