Non solo retrospettive: anche quest’anno il Bifest ospita ben due competizioni, in cui le giurie popolari – di trenta persone ciascuna – dovranno premiare i migliori film in gara ed i loro interpreti. A cominciare dalla sezione “Panorama internazionale” in cui sono presentati 12 lungometraggi provenienti da tutta Europa, caratterizzati dall’attenzione comune a certi argomenti. “Siamo rimasti sorpresi da alcune tematiche ricorrenti in molte di queste opere” ha dichiarato il direttore artistico del Bari International Film Festival, Felice Laudadio, sottolineando l’alta qualità del Cinema che passerà in concorso.
Mai come quest’anno le pellicole in gara cercano di abbattere le barriere tra i vari Paesi per guardare a temi universali, dalle storie di migranti ai diversi lavori sul nazionalsocialismo.
Attenzione alla storia e ai temi del presente
In questi ultimi si guarda al passato, non per raccontare le figure di primo piano, ma eroi poco conosciuti o gente comune, come accade in “The Captain” di Robert Schwentke, già candidato a diversi premi Lola in Germania, il greco “The Last Note” di Pantelis Voulgaris, “Anna’s War” di Aleksej Fedorčenko, su di una bimba ebrea che sopravvive all’olocausto, e il norvegese “The 12th Man” di Harald Zwart. Altro tema ricorrente, come detto, è quello della difficoltà dei migranti ad inserirsi nel mondo occidentale e, più in generale, lo scontro tra culture diverse, come ad esempio in “What Will People Say” di Iram Haq, “The Charmer” di Milad Alami, “Fortuna” di Germinal Roaux, “Barely Fields on the Other Side of the Mountain” di Tian Tsering e “Vent du Nord” di Walid Mattar; affrontano sempre tematiche importanti, con un occhio al film di genere, anche “Une part d’hombre” di Samuel Tilman, “One step behind the Seraphim” di Daniel Sandu e l’unico italiano in gara, “Xolo” di Giuseppe Valentino.
Le opere prime e seconde in gara
La produzione nostrana trova largo spazio nella sezione “ItaliaFilmFest” dedicata alle opere prime e seconde. Qui i 30 giurati, guidati dallo scrittore Giancarlo De Cataldo (mentre il collega Gianrico Carofiglio presiede la giuria del “Panorama Internazionale”) dovranno scegliere tra i tanti lavori che hanno brillato nei maggiori festival internazionali, ma che troppo spesso non hanno trovato spazio in sala.
Sarà difficile decidere tra opere di valore come il candidato italiano all’Oscar “A Ciambra” di Jonas Carpignano, “Cuori puri” di Roberto De Paolis (che ha appena vinto il premio dedicato a Mario Verdone), “Sicilian Ghost Story” di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, “Hannah” di Andrea Pallaoro, “Veleno” di Diego Olivares, “Il contagio” di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini, “L’intrusa” di Leonardo Di Costanzo e “Figlia mia” di Laura Bispuri.
In gara al Bifest anche altre due pellicole premiate ai David di Donatello: il cartone animato “Gatta Cenerentola” di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone e il noir “La ragazza nella nebbia” di Donato Carrisi. Come si vede, in quest’annata così ricca di gemme preziose c’è stato meno spazio, rispetto al passato, per i film di genere o le commedie, per cui “Brutti e cattivi” di Cosimo Gomez o “Tito e gli alieni” di Paola Randi appaiono come importanti eccezioni.