Un rebus difficilmente decifrabile. L'enigma della voce umana, esplorato, discusso, confrontato, resta, in parte, indenne dalle classificazioni e l'espressione vocale sfugge all'imbrigliamento di definizioni univoche. Soprattutto se la vocalità raggiunge le vette artistiche del bel canto e si unisce ad una personalità forte come quella di Maria Callas. In casi come questi cambia la "grammatica" e perfino cedimenti e oscillazioni vocali si potrebbero, per esemplificazione, paragonare ad "anacoluti" delle strutture sintattiche platoniche. Ciò che conta è l'essere, canto e mito, e nel mito affonda la ricerca ed il gusto della ricostruzione.

A questo tende il film "Maria by Callas" distribuito da Lucky Red. curato dalla regia di Tom Volf, presentato all'ultimo Festival del Cinema di Roma e che sarà nuovamente nelle sale come evento speciale dal 16 al 18 aprile. Il lato artistico ed umano della "divina" interprete sono appaiati e svelati da documenti inediti, registrazioni, video privati, interviste dimenticate e corrispondenze. Come in un diagramma delle forze, la risultante è l'itinerario di una strepitosa carriera del quale la protagonista stessa dice: "sono Maria, ma devo essere anche la Callas".

Il ritratto sincero di una leggenda immortale

Solennità e mestizia, dolcezza ed impeto, sono coloriture, tessiture e vocazioni della voce della cantante che a quarant'anni dalla sua scomparsa solca la lirica con un segno indelebile.

Il film che Lucky Red ha dedicato si avvale della sensibilità del montaggio di Janice Jones e di una colonna sonora frutto di rimasterizzazioni di nastri donati da conoscenti della Callas e funclub. Un apparato di frammenti estesi e preziosi che ci mostra che cosa c'era oltre l'esito delle apparizioni sui maggiori palcoscenici del mondo: la storia di Anna Maria Cecilia Sophia Kalogeropoulos, una bambina la cui la madre si accorse per prima della straordinaria predisposizione al canto e che divenne semplicemente Callas attraverso un destino travagliato tanto quanto ricco di successi unici.

Norma, Tosca, Violetta Valery, Lucia di Lammermoor, sono le eroine ridisegnate dal talento e dalla passione della grande diva, ma oltre lo splendore iconico c'è Maria, la donna con il profilo delle sue fragilità ed incertezze. Ciò che ha dichiarato Thomas Mann, che "l'arte è vita su un gradino più alto" getta il suo fascio di luce sull'esistenza di una delle più grandi voci della lirica affidata in "Maria by Callas" per la lettura di testi o l'esposizione diaristica di pensieri all'attrice Anna Bonaiuto.