Esiste una band che nel 2018 riesce ancora ad incarnare lo spirito autentico del Rock? Ogni risposta è sicuramente segnata dalla soggettività e dall'aspetto emotivo, ma è fuori discussione che per qualità, coerenza e storia i Pearl Jam possano essere di diritto annoverati in una ristretta cerchia di identità rock da considerarsi pure nel senso artistico del termine. Gli ultimi mesi sono stati scanditi da notizie che hanno fatto il giro del mondo come Eddie Vedder che canta con irriverenza con la maschera del presidente degli Stati Uniti d'America oppure il nuovo singolo lanciato, Can't Deny Me, o il ritorno nella Seattle che li ha visti nascere ed ora tornare con un concerto dopo cinque anni di assenza da "casa".

Tra le attività della band esistono però progetti paralleli ed alternativi come quello del bassista Jeff...

Ament

Basta il cognome per dare un autore al nuovo disco, la cui uscita è anticipata dal singolo Safe in the Car che vede Mike McCready, chitarrista dei Pearl Jam impegnato a disegnare da par suo linee melodiche a sei corde in modo incisivo e con qualche assolo come marchio di fabbrica, mentre la sezione ritmica è affidata al batterista della band, Matt Cameron e come seconda voce la trentunenne di Saint Louis, Angel Olsen che va a dare ulteriore profondità alla canzone.

Heaven/Hell

Il dualismo tra gli opposti sembra essere una sorta filo conduttore del disco nel titolo del lavoro targato Ament ed anche il primo singolo, uscito in vinile a 8.99 $ il cui nome richiama la sicurezza ed in contrapposizione il B-side dedicato al leggendario Capitan Cook.

L'uscita discografica è promossa direttamente dal sito dei Pearl Jam. Ament, come detto, può avvalersi della vocalità della cantante che oscilla tra folk, rock e country e che, come riporta anche Rolling Stone Magazine, sarà in Italia come voce solista live a Roma e Padova rispettivamente il 5 e 6 maggio per portare la sua musica e soprattutto l'ultimo lavoro Jagjaguwar del 2016 oltre a moltissime collaborazioni che culminano proprio con questo Safe in the car con Jeff Ament.

Jeff Ament

Una carriera che inizia nel 1982 con il progetto giovanile dei Green River, un acerbo vagito rock che poi porta alla band di culto dei Mother Love Bone da cui, con ogni probabilità, è nata come un'araba fenice l'epopea Grunge con la prematura scomparsa di Andrew Wood toglie una sorta di innocenza del sound di Seattle ed innesca una sorta di Butterfly effect con l'arrivo dalla California di Eddie Vedder, il supergruppo dei Temple of the Dog di cui Jeff Ament è uno dei promotori e poi una nuova storia rock chiamata Pearl Jam. Oggi Ament allarga ulteriormente il proprio orizzonte creativo.